a cura di Francesco Delledonne
Importanti novità in Cina: il Presidente della Repubblica Popolare e segretario del Partito Comunista Cinese, Xi Jinping, ha annunciato martedì scorso che “la prossima campagna lanciata dal Partito – della durata di un anno – sarà una ‘pulizia a fondo’ da indesiderabili stili di lavoro come il formalismo, il burocratismo, l’edonismo e lusso.”
Questa campagna, che segue a quella lanciata subito dopo l’insediamento contro atteggiamenti burocratici come bloccare il traffico di Pechino con scorte non necessarie, partecipare a banchetti sfarzosi e fare lunghi discorsi formali senza fare inchieste e vivere a contatto con il popolo, parte da un’analisi chiara delle enormi contraddizioni generate dalla scelta – iniziata alla fine degli anni ’70 e acutizzata dopo la caduta dell’Urss – di fare ampie concessioni al capitalismo con l’obiettivo di colmare il prima possibile il divario teconologico e di sviluppo con l’Occidente imperialista. Se la corruzione – e lo sappiamo fin troppo bene in Italia – è una condizione endemica del capitalismo, e basti pensare a questo proposito agli Usa, dove è stata addirittura legalizzata con la istituzionalizzata delle ‘lobbies’, nell’ambito della costruzione del socialismo invece – sistema che non si sviluppa ‘automaticamente’ ma che richiede dirigenti sani e coscienti – può essere addirittura fatale, com’è avvenuto in Unione Sovietica. Ed è stato lo stesso Xi Jinping a ricordarlo in un discorso interno nel Guangdong fatto circolare informalmente: “Perché l’Urss si è disintegrata? Perché il Pcus si è sciolto? Un’importante ragione è che i suoi ideali e le sue convinzioni avevano vacillato.” Ha poi aggiunto: “Il Partito deve permettere una critica netta dei propri errori, e il potere deve essere mantenuto in una gabbia istituzionale.” Discorso che non è passato inosservato dai grandi giornali dell’imperialismo; così titola ad esempio il New York Times: “In una provincia famosa per il suo capitalismo frenetico, [Xi] ha chiesto un ritorno alla tradizionale disciplina leninista.”
Guardiamo quindi con molto interesse a quello che sta facendo la nuova dirigenza cinese, consapevoli che, come ha affermato Fidel Castro, pur con tutte le inevitabili contraddizioni, errori e sbandamenti, “per tutti coloro che, come noi, credono nel socialismo, quello che la Cina sta facendo rappresenta una speranza. Non è azzardato affermare che il futuro del socialismo nei prossimi decenni dipenderà in larga misura da quello che la Cina saprà realizzare.”
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Traduzione di alcuni passi da articoli sull’argomento apparsi sul Quotidiano del Popolo:
La campagna si concentrerà su quadri dal livello provinciale in sù, che dovranno riflettere sulle proprie pratiche e correggere ogni comportamento sbagliato.
“Guadagnare o perdere il sostegno del popolo è una questione che ha a che fare con la sopravvivenza o l’estinzione del Partito Comunista Cinese”, ha sottolineato Xi.
[La linea di massa] significa che il PCC fa tutto per il popolo, si basa sul popolo per ogni compito e applica il principio [maoista] “dalle masse, alle masse”.
Lo Statuto del PCC dice che “il Partito non ha altro interesse al di fuori di quello della classe operaia e delle vaste masse popolari”.
E’ ora per il PCC di lanciare una campagna di educazione in cui i membri del Partito debbano “guardarsi allo specchioio, darsi una sistemata, una ripulita e trovare rimedi [agli errori].”
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“Con servire il popolo, avere i piedi per terra, con la schiena dritta e immuni alla corruzione come suo contenuto principale, la campagna di educazione dovrebbe consolidare le fondamenta del PCC e il suo ruolo di partito dirigente, espandere la sua creatività, la coesione e le sue capacità di lotta, preservare la sua natura avanzata e la sua purezza e conquistare la fiducia e il sostegno del popolo.”
Nonostante il complessivamente buon rapporto fra il Partito e il popolo, Xi ha ricordato ai membri del Partito i gravi pericoli che devono affrontare, fra cui il lassismo, la mediocrità, il distanziarsi dal popolo e la corruzione, che possono essere riassunti nelle “quattro forme di decadenza: formalismo, burocratismo, edonismo e lusso.”
“Queste quattro forme di decadenza costituiscono i problemi più odiati e di cui si lamenta di più il popolo”.
Xi ha chiamato alla “ispezione, correzione e pulizia” profonde di questi stili di lavoro e pratiche.
“Bisogna mantenere i legami di carne e di sangue fra i membri del Partito e il popolo.”
“Non dev’essere fatta alcuna eccezione nell’applicare le nuove regole.”
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“Un totale di 2290 dirigenti sono stati punti per aver violato le nuove regole introdotte sei mesi fa per combattere la burocrazia e il formalismo.”
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“Circa il 72% dei cittadini e l’88% di quadri di base interpellati dicono che è stato fatto un grande miglioramento nello stile di lavoro dei membri del Partito, […] ma che devono essere predisposte regole e meccanismi chiari per sconfiggere il fenomeno su lungo termine.”
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Xi, discorso alla Scuola del Partito nel 2009:
“Dobbiamo guidare i membri del Partito e i quadri ad espandere la propria sensibilità politica e la propria comprensione, a costruire una forte difesa mentale, e a separare nettamente fra queste quattro divisioni:
1: Marxismo vs. Anti-marxismo;
2: sistema economico dominato dal socialismo basato sulla proprietà pubblica, integrato da varie forme di proprietà vs. proprietà provita o completa proprietà statale;
3: democrazia socialista con caratteristiche cinesi vs. democrazia capitalista occidentale;
4: cultura socialista vs. cultura e idee decadenti feudali e capitaliste.