di Alessandro Strano
Picconate inferte all’istruzione pubblica, gratuita, per tutti e senza discriminazioni di classe si susseguono. Di esse la cosiddetta “buona scuola” renziana, che introduce l’alternanza scuola-lavoro per gli studenti, i privati nelle scuole e la figura del preside sceriffo e che produce scuole di serie A e scuole di serie B, costituisce solo l’elemento più evidente.
In questo panorama, nell’ultimo mese a Novara il dramma dell’attacco alla scuola pubblica si è dispiegato nella vicenda dell’istituto tecnico economico Mossotti. L’ultima settimana di settembre, il dirigente scolastico del suddetto istituto ha emanato una circolare attraverso la quale ha reso obbligatorio il contributo volontario che le famiglie possono versare alla propria scuola. La cifra fissata per studente: ben 105 euro, senza peraltro differenziazione alcuna in base al reddito, ponendo così sullo stesso piano famiglie a basso reddito, colpite indiscriminatamente, e famiglie abbienti. Un pagamento obbligatorio pena l’esclusione dello studente dalle attività dei laboratori ed extrascolastiche ed una penale di 10 euro. Per arrogarsi la possibilità di varare un siffatto provvedimento, il dirigente scolastico del Mossotti ha rispolverato un decreto regio del 1924, in pieno fascismo e del tutto anticostituzionale.
Lunedì 5 ottobre, di fronte al Provveditorato, un folto numero di studenti del Collettivo Spartaco e dell’Uds Novara ha manifestato la propria ferma opposizione alla vicenda del Mossotti. Ha preteso ed ottenuto la revoca della circolare, che è stata infatti formalmente annullata dal Provveditorato. Una vittoria importante ottenuta contro un provvedimento vergognoso e discriminatorio oltre che illegale, una vittoria che sia strumento per intensificare l’opposizione totale alla controriforma Giannini. Spetta ora ai compagni che hanno sostenuto la vertenza organizzare la vigilanza affinché la vergognosa circolare venga annullata de facto e non solo de iure.
Fronte Popolare manifesta la propria solidarietà ed il proprio appoggio alla vertenza che i compagni novaresi hanno sostenuto nel solco della comune lotta contro lo sfascio organizzato della scuola pubblica, di cui la controriforma Giannini e la vicenda del Mossotti sono comune espressione. Per ribadire un secco no alla scuola di classe, Fronte Popolare è con la lotta degli studenti e degli insegnanti tutti, con la ferma consapevolezza che si riuscirà a resistere solo ponendo in connessione, sotto una unità dei principi, della tattica e dell’azione, la lotta contro lo sfascio della scuola con tutte le altre lotte che aspirano ad una realtà migliore.