di Davide Boffi
Dodici lavoratori a rischio, un intero negozio di elettronica che chiude. Stiamo parlando dell’Euronics Galimberti di Cinisello Balsamo. Il 15 ottobre tutti quanti, arrabbiati, uniti, pronti alla lotta, erano presenti in presidio di fronte alla sede della Regione Lombardia in via Taramelli a Milano. A dar loro man forte un sindacalista della Filcams Cgil e Fronte Popolare. Dopo circa 3 ore di trattativa i rappresentanti sindacali hanno raggiunto un accordo con l’azienda che prevede la cassa integrazione per un anno, a partire dal 1 novembre, scongiurando così i licenziamenti.
Il colosso dell’elettronica Euronics si ramifica in 11.500 punti vendita in Europa, 536 in Italia. Nel nostro Paese nel 2013, ha fatturato 1700 milioni di euro e sul territorio nazionale conta oltre 5000 dipendenti. Nel comune dell’hinterland milanese si trova, dal 2014, nel centro commerciale Auchan, al confine con Monza. Un non luogo con circa 40 negozi, in precedenza un centinaio, che chiuderà i battenti per ristrutturazione dal prossimo mese. Lavori che lo allargheranno e obbligheranno la società francese a costruire un parcheggio di 1500 posti per la futura M5 e il prossimo capolinea della M1.
L’attacco odierno ai lavoratori è una mossa grave da parte del padronato che sfrutta una legislazione ad esso favorevole, specie nel comparto dell’elettronica che pare non avere una contrattazione di secondo livello. Dimostra come essi siano ben convinti dei loro mezzi, di come stiano conducendo una lotta di classe a colpi di minacce di licenziamenti, tagli al contratto integrativo aziendale, una sempre maggiore riduzione di quei diritti faticosamente conquistati. Questo non è e purtroppo non sarà il primo né l’ultimo caso ma il 15 ottobre i lavoratori, coesi e combattivi hanno raggiunto l’obiettivo di vedere allontanarsi il pericolo della perdita del posto di lavoro.