Fronte Popolare con i lavoratori del commercio per un nuovo Contratto Collettivo Nazionale

Il presidio di venerdì 27 novembre a Milano.

Il presidio di venerdì 27 novembre a Milano.

Sono tanti, sono rumorosi, sono arrabbiati. Sono i lavoratori del commercio, della grande distribuzione organizzata. Il 27 novembre hanno organizzato un presidio in via Albricci 8, davanti Federdistribuzione, associazione di categoria che raccoglie tra gli altri Ikea, Auchan, Sma, Carrefour ed Esselunga, per contestare al padronato 2 anni di stallo nelle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Il 19 dicembre ci sarà un nuovo sciopero del commercio, ci saranno di nuovo impiegati, commessi, cassieri e cassiere fuori dai supermercati e dai centri commerciali a contrastare l’arroganza del padrone.

Un ambito economico già tartassato dalle domeniche lavorative, sempre meno, e a volte neanche pagate con la maggiorazione, dagli orari a dir poco assurdi, si vede preso per i fondelli dalla classe padronale ma ora nel centro di Milano dice NO!

Colossi del terziario che fatturano centinaia di milioni di euro, impiegano decine di migliaia di persone su tutto il territorio nazionale ed hanno molteplici punti vendita in tutta Italia. Tuttavia da 2 anni non riescono a trovare un accordo con i lavoratori, rappresentati in questa occasione dalla Filcams Cgil ed altre sigle Cisl e Uil. Il contratto nazionale non è l’unico problema che questa piazza esprime.

Quei giganti hanno proposto un aumento salariale di 8 euro lordi al mese…una miseria. Nello stesso tempo essi hanno arretrato molto sugli scatti d’anzianità, sui passaggi di livello, sui permessi retribuiti, sulla corretta distribuzione dell’orario di lavoro. Non solo: alcuni soggetti iniziano a seguire la strada dell’uscita dal contratto nazionale, della disdetta del contratto integrativo aziendale, che garantisce la maggiorazione domenicale e festiva, in un comparto flagellato dalle domeniche lavorative. Nel settore, inoltre, si vede sempre più il ricorso ai licenziamenti collettivi, ai contratti di solidarietà e alla cassa integrazione.

Come gà il 7 novembre, i lavoratori venerdì scorso hanno ribadito il loro NO ai ricatti della classe padronale e sono scesi in piazza per far sentire la loro voce. Noi di Fronte Popolare sosteniamo e seguiamo la loro lotta!

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