No al pessimismo e alla resa. Con la Rivoluzione Bolivariana oggi più che mai

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Comunicato della Commissione Internazionale di Fronte Popolare.

Le notizie di queste ore, con la netta vittoria dell’opposizione golpista e oligarchica in Venezuela che ha conquistato– ad ora – 99 deputati contro i 46 del “Gran Polo Patriotico” chavista, unite a quelle che vengono dall’Argentina e dal Brasile, mostrano un significativo intensificarsi dell’ondata reazionaria in America Latina, un tentativo di cancellare le conquiste sociali ottenute in questi anni e ricondurre all’ordine un continente che ha iniziato ad alzare la testa dopo decenni di colpi di stato e dominazione imperiale.

Ha vinto la paura provocata dalla guerra economica e dalla continua destabilizzazione alimentata dall’esterno dagli USA e dall’interno dall’oligarchia parassitaria che, nonostante le grandi conquiste sociali ottenute dal popolo, controlla ancora una fetta considerevole dell’economia nazionale e dei media e ha legami strutturali con narcotrafficanti e gruppi paramilitari colombiani.

Hanno vinto una battaglia, ma non la guerra. Il governo e il presidente restano bolivariani e le Forze Armate – cambiate strutturalmente in seguito al tentato colpo di stato del 2002 – sono impregnate di uno spirito rivoluzionario che non dimenticheranno facilmente con una semplice tornata elettorale.
Un popolo si è risvegliato e si è soprattutto organizzato, dai quartieri popolari fino al livello nazionale, come mai prima d’ora. Tutto questo non viene cancellato da un’elezione.

Confidiamo nel fatto che le forze bolivariane sappiano fare la necessaria autocritica su ciò che va modificato nel processo rivoluzionario, che venga ampliata la lotta alla corruzione e sconfitto chi punta su un compromesso al ribasso con il MUD e quindi con il capitalismo e che i lavoratori organizzati sappiano difendere la Rivoluzione e renderla sempre più profonda.

Va respinto con forza fin da ora lo scoramento che rischia di prendere piede fra i rivoluzionari italiani e l’atteggiamento saccente di chi impartisce con facilità lezioni in giro per il mondo ma – guarda caso – non costruisce mai nulla di costruttivo in casa propria.
È comprensibile la delusione, ma in questi momenti serve raddoppiare la fermezza e la fiducia, sapendo che il massimo aiuto che possiamo dare al Venezuela è quello di lavorare ogni giorno perché anche in Italia ci sia finalmente un’alternativa rivoluzionaria forte e credibile.

CHAVEZ VIVE, LA LUCHA SIGUE!

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