Presidio dei lavoratori del commercio a Milano: scontro frontale con Federdistribuzione

12359922_1123022151056244_6370684589515772626_nDal marciapiede veniva scandito: “El Pueblo, Unido, jamas sarà vencido”, e quando si vivono bei momenti di solidarietà tra lavoratori, di cui il sindacato deve essere l’interconnessione, ci si riesce a credere. Spaccando la consueta frenesia del traffico di via Albricci che si butta in apnea in via Larga, la FLAICA – CUB indice per il 17 dicembre un festoso presidio davanti alla sede di Federdistribuzione, ed arrivano gli interventi al microfono, la musica, i canti, le sbandierate; impiegati, operai, studenti, vi camminano in mezzo ed ogni tanto si portano via un volantino.

Che cosa dice questo volantino? Parla di un CCNL ad padronem, giocando un po’ tra latino e retaggio politico italico, che Federdistribuzione ricama su se stessa o sulla propria visione ideale del liberismo selvaggio che mette in croce i lavoratori, abbattendo gli istituti progressivamente conquistati in tante ormai antiche lotte. In questo contratto nuovo si prevede un colpo di spugna su maggiorazioni, sul turno domenicale, sugli straordinari, sulla flessibilità – termine che per il lavoratore si traduce però in una vita sclerotizzata, perché bisogna essere dinamici quanto un manager che prende cento volte più di un cassiere, stare in ballo dalla mattina alla sera, non sapere se la domenica ti puoi occupare della tua famiglia e tirare il fiato cercando di dedicare un po’ del tuo tempo anche a ciò che più ami fare. No, la personalità, gli interessi, gli affetti, son tutte cose che mal si sposano con le prospettive di incrementi dei profitti di una grande azienda e la socializzazione delle perdite sempre a disposizione. È l’azienda che deve crescere, produrre e riprodursi e camminare per il mondo.

Davanti all’alienazione che il capitalismo mette sul piatto come ineluttabile farmaco per guarire le crisi e blindare l’ordinario, un sindacato come CUB non può che dar battaglia, e così noi di Fronte Popolare, che oggi l’abbiamo sostenuto con ferma convinzione e che continueremo a seguirli senza tirarci indietro nella difesa della dignità risicata e sempre più accostabile a quella di un umile servo, in cui i padroni vogliono costringere il lavoratore.

Sciopero 20-24-27 dicembre: DOBBIAMO FERMARLI!

 

 FP – Commissione Lavoro, Casa, Diritti, Ambiente

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