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Mercoledì 24 febbraioalle ore 18 ricorderemo il giovane intellettuale, dirigente e partigiano comunista Eugenio Curiel (1912-1945) nel 71° anniversario del suo assassinio per mano fascista, con un concentramento nel luogo in cui cadde (Milano, Piazza della Conciliazione) e dove si trova la lapide dedicata alla sua memoria.
Curiel, dirigente del Fronte della Gioventù per l’Indipendenza Nazionale e per la Libertà e del Partito Comunista, è stato l’emblema dell’intellettuale e del militante rivoluzionario, un esempio a cui ispirarsi nella lotta quotidiana per trasformare lo stato di cose presente. La sua eredità intellettuale ha contribuito in modo rilevante a dar forma all’originalità dell’elaborazione teorica marxista e leninista nel nostro Paese.
Rivendicare l’eredità politica e teorica di Eugenio Curiel significa per noi impegnarci a difendere e approfondire le conquiste democratiche della Resistenza per costruire un’Italia indipendente, sovrana e socialista, sulla via tracciata dai nostri partigiani. Significa lottare giorno per giorno contro l’imperialismo e il capitalismo che, allora come oggi, ci schiacciano e ci condannano alla disoccupazione, alla miseria, all’emigrazione, ad assistere al tentativo di sfascio della nostra Costituzione per mano del governo Renzi come al moltiplicarsi dell’avventurismo militare USA-UE-NATO che minaccia la pace nel mondo e in Ucraina ha riportato il fascismo al potere nel cuore dell’Europa, mentre si prolunga e si moltiplica la presenza di truppe straniere sul nostro territorio.
Il nostro antifascismo non è commemorazione, ma impegno militante per cambiare il mondo, forti dell’esempio e del pensiero di chi ci ha preceduti nella lotta. Per questo motivo e con questo spirito commemoreremo Eugenio Curiel: per farci più consapevoli e preparati a continuarne la battaglia fino alla vittoria.
“Tradita dal fascismo, che l’ha gettata in guerre ingiuste e antinazionali, sfruttata dalla vecchia classe dirigente che ne soffocava la capacità, facendo della cultura privilegio di pochi, e ne mortificava la libera iniziativa nell’angusto quadro di interessi di classe, la gioventù italiana dovrà essere la forza che salverà l’Italia riportandola alla libertà e alla dignità nazionale.
A noi, giovani comunisti, spetta il compito di risvegliare nella gioventù italiana questa forza liberatrice e vendicatrice, questa forza che sarà essenziale nella ricostruzione e nell’epurazione, questa forza sulla quale dovrà fondarsi, con il fallimento della vecchia classe dirigente, la nuova Italia del popolo.”
(Eugenio Curiel, 20 gennaio 1945)