Sabato 26 marzo si è svolto a Lugano il primo incontro fra il Partito Comunista (Svizzera) e l’organizzazione politica italiana Fronte Popolare.
In un clima fraterno e schietto, si è discusso a tutto campo sui rispettivi progetti politici e realtà nazionali:
Dalla situazione in Ticino e in Svizzera che, pur caratterizzata – essendo uno dei massimi centri del capitalismo finanziario a livello mondiale – da un forte consociativismo istituzionale e da una gestione corporativa dei rapporti sociali che rendono estremamente difficile sviluppare un progetto politico di rottura e di trasformazione, vede tuttavia la costante crescita in credibilità e in influenza sociale del Partito comunista; PC impegnato oggi in un processo di “normalizzazione”, che consiste nel conquistare – non abbandonando ma anzi rafforzando la propria indipendenza politica e ideologica – sempre maggiore credibilità e legittimità democratica, adottando una tattica flessibile e ancorata alla propria peculiare realtà; in questo quadro risulta centrale la formazione e l’analisi, che il gruppo militante, anagraficamente giovane, sta avendo sul campo della lotta politica di tutti i giorni, dentro e fuori dalle istituzioni.
All’Italia, che vede da un lato una conflittualità latente e un diffuso rifiuto della popolazione rispetto ai disastri dell’attuale classe politica e delle politiche europee, che però non si esprime in forme progressiste a causa della totale perdita di credibilità avuta dalla sinistra di classe negli ultimi anni e – di conseguenza – della sua attuale frammentazione, sia politica che sindacale.
Fronte Popolare ha espresso quindi il suo progetto, da un lato di radicamento nelle lotte sociali a partire dalle città in cui è presente e dall’altro di costante sforzo unitario rispetto a tutte le realtà della sinistra di classe che si pongono in chiara rottura rispetto all’Unione Europea e alla Nato, nell’ottica della necessaria ricostruzione di un partito rivoluzionario credibile in Italia, superando i gravi errori che hanno portato all’attuale situazione.
Di comune interesse è sviluppare un’analisi sul mondo giovanile e studentesco, per comprendere gli effetti delle recenti trasformazioni e svilupparne le grandi potenzialità, ricercando delle nuove modalità per superare le difficoltà dovute alla diffusa alienazione e atomizzazione della società e alla sempre maggiore restrizione degli spazi sociali e di aggregazione.
Di fronte alle sempre più forti minacce di guerra, la cooperazione e la solidarietà antimperialista rivestono per entrambe le organizzazioni un ruolo rilevante, a partire da un rivitalizzazione del movimento comunista internazionale, anche per la comune considerazione del fatto che senza una chiara visione della situazione mondiale è impossibile proporre un progetto politico credibile nella propria realtà nazionale e finanche territoriale (come si è visto ad es. nelle sanzioni contro la Russia che avrebbero potuto compromettere gli investimenti svizzeri sul gas, o negli ingenti danni che queste stanno provocando al settore agroalimentare italiano).
Il Partito Comunista (Svizzera) e Fronte Popolare esprimono quindi la volontà di aumentare il livello di cooperazione e collaborazione, nell’ottica di uno scambio di esperienze e di analisi che rafforzi in entrambi i Paesi una prospettiva rivoluzionaria.
(Comunicato congiunto).