Torino: bilancio positivo dello sciopero dei trasporti pubblici del 10 Aprile

indexPositivo il bilancio in merito allo sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico torinese promosso dall’USB domenica 10 aprile per la durata di quattro ore (dalle 17,30 alle 21,30 per il personale viaggiante urbano, suburbano, metropolitana ed extraurbano, dalle 10 alle 14 per le ferrovie e le ultime quattro ore del proprio turno di servizio per il restante personale GTT). Le percentuali di adesione allo sciopero GTT hanno infatti toccato il 62% al deposito Gerbido, dove tra l’altro i militanti USB hanno organizzato un presidio con ristoro a sostegno degli scioperanti. Al deposito Nizza le adesioni sono state del 58% mentre si è raggiunto il 49% presso il deposito Tortona, il 40% presso quello di Venaria ed infine il 28% al deposito San Paolo. Tali dati sono più che positivi ed aprono ampie prospettive di prosecuzione della mobilitazione, considerata anche la turpe campagna di boicottaggio dello sciopero perpetrata a ridosso dello stesso dai sindacati filopadronali.

Abbiamo già avuto modo di ricordare le giuste motivazioni dello sciopero. Da anni assistiamo al criminale avanzamento nella distruzione del trasporto pubblico torinese, azione che ha come obiettivo finale la privatizzazione dello stesso e che genera pesanti ricadute sia sulla qualità del servizio in sé – e dunque per estensione sugli utenti, soprattutto studenti e lavoratori che si recano quotidianamente a scuola, in università o sul luogo di lavoro – sia sui dipendenti GTT che subiscono un consistente peggioramento delle loro condizioni lavorative.

In particolare, per quanto riguarda le rivendicazioni dei lavoratori GTT, lo sciopero ha voluto appunto condannare il peggioramento della condizione lavorativa dei dipendenti “in prima linea” quali autisti ed operai che hanno subìto, tra le altre cose, la diminuzione dei riposi, il conteggio discriminante dei turni qualora non venga superata la media oraria, concorsi non trasparenti, il controllo permanente sugli autisti da parte di enti di sorveglianza dell’agenzia di mobilità e la mancanza di sicurezza su mezzi spesso obsoleti se non fatiscenti, a cui si aggiunge un contratto integrativo ormai scaduto dal 2011. A queste rivendicazioni si affianca l’opposizione all’assetto che l’azienda GTT sta assumendo dal 2008 ad oggi: cala del 7% il personale (-14,25% degli autisti) mentre aumentano le cariche dirigenziali con una amplissima forbice tra le retribuzioni dei conducenti e quelle di dirigenti e funzionari (la retribuzione media di un conducente di linea è inferiore del 73% rispetto a quella dei dirigenti e del 32% rispetto a quella dei funzionari).

Come Fronte Popolare – incassati insulti e lamentele di dissenso nei confronti dello sciopero durante i volantinaggi svolti durante la settimana che ha preceduto lo stesso – è da parte nostra doveroso sottolineare come lo sciopero sia stato un urlo di difesa e di resistenza non solo dei diritti dei lavoratori GTT ma anche dei sempre più bistrattati diritti dell’utenza. Basti pensare alla drastica riduzione dal 2008 ad oggi dei kilometri coperti dai mezzi in città (-20%!). Questo fattore, a cui si sommano i già citati mezzi fatiscenti che andrebbero sostituiti, è collegato strettamente alla pesante diminuzione di passaggi di mezzi, come si può chiaramente avvertire negli orari di punta. Con la diminuzione dei passaggi di bus e tram gli utenti, pressati da orari di lavoro estenuanti per i più, si accalcano per riuscire nell’intento di non arrivare in ritardo sul luogo di lavoro. Non deve stupire dunque quanto accaduto il 25 del mese di marzo del corrente anno quando in piazza XVIII Dicembre una cooperativista (dunque obbligata a giungere sul luogo di lavoro ad un dato orario pena penalizzazione), nella calca per salire su un tram della linea 13 stracolmo e assiepato, si sia incastrata nella chiusura della porta ed abbia avuto un incidente.

Come Fronte Popolare siamo convinti che i diritti dei lavoratori GTT ed il diritto di studenti e lavoratori ad un servizio di trasporto pubblico accessibile a tutti ed efficiente siano due facce della stessa medaglia e che pertanto la mobilitazione e la lotta di queste due categorie non debba essere disgiunta. Solo attraverso un fronte di lavoratori GTT e utenti – sulla modalità della lotta contro la buona scuola che, a livello torinese, ha visto uniti studenti medi, insegnanti e personale ATA – si potrà dispiegare una valida resistenza al continuo tentativo di distruggere il sistema di trasporto pubblico torinese che, dopo le imminenti comunali, si ripresenterà fortemente chiunque sarà il vincitore.

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