Oggi 26 maggio è il giorno dei lavoratori di Milano Serravalle. Organizzati dalla Cub Trasporti, sono tanti sotto gli uffici della Città Metropolitana di Milano in via Vivaio 1, nel centro del capoluogo lombardo. La temperatura è elevata ed anche la loro rabbia. Protestano perché temono di perdere il lavoro dopo la scellerata acquisizione da parte di Milano Serravalle di Autostrada Pedemontana Lombarda Spa. Lottano per avere garanzie in quanto quest’ultima società, che dovrebbe costruire la Pedemontana, opera che dovrebbe collegare Malpensa con Bergamo, ha perdite per 413 milioni di euro. Inoltre corre il rischio che il governo non finanzi la restante parte di autostrada (circa il 70%) e subirà la perdita certa dei soci pubblici. In una situazione del genere Milano Serravalle vorrebbe tagliare sulle spese, vorrebbe cioè far pagare alle persone un’operazione finanziaria sbagliata e rischiosa.
I circa 700 lavoratori temono per il proprio impiego in quanto, per sostenere l’esposizione debitoria di Autostrada Pedemontana Lombarda, sono stati testimoni dei continui tagli di Milano Serravalle Spa ai costi del lavoro che hanno causato disagi importanti ai dipendenti e ai cittadini: a febbraio di quest’anno gli operatori del Punto Cortesia erano sotto organico e sotto i consueti livelli di servizio creando code interminabili agli sportelli, a marzo 2016 le turnazioni annuali dei lavoratori part-time non erano ancora state consegnate. Sempre in quel periodo il cambio di sistema informatico aveva generato gravi errori nella compilazione delle buste paga e quindi nelle retribuzioni. Tutti segnali del disimpegno che la società con sede ad Assago, proprietaria del 78,97% di Autostrada Pedemontana Lombarda, sta operando. Quest’ultima infatti è in perdita da 2 anni consecutivi (circa 8 milioni nel 2014 e 14 nel 2013) ed ha 413 milioni di euro di debiti (dati bilancio 2014). Inoltre il 10,9 % della stessa è in mano pubblica e deve essere alienata per ottemperare alla legge di stabilità del 2014. A ciò si aggiunga il rischio della mancata erogazione dei fondi per il completamento dell’opera per cui la società è nata.
Che cos’è infatti Autostrada Pedemontana Lombarda? Innanzitutto il progetto di una lingua d’asfalto di circa 157 chilometri(comprese tutte le opere necessarie) che dovrebbe collegare Cassano Magnago a Capriate San Gervasio, l’A8 Milano Varese con l’A4 Torino Venezia, Malpensa con Bergamo. Un’idea controversa che ha spinto gli abitanti delle zone interessate a protestare per la sua realizzazione in difesa del territorio e del verde. Al momento è stata concretizzata solo per 22 chilometri fino a Lentate sul Seveso. La parte rimanente verrà costruita solo in relazione alla disponibilità economica. L’A36 ha un costo totale di quasi 5 miliardi di euro, per 1,2 finanziata dagli enti pubblici. La maggioranza delle azioni spetta a Milano Serravalle Spa, l’azienda che controlla 184,6 chilometri di autostrade tra cui le tangenziali milanesi Ovest Est e Nord. Impiega circa 700 persone e nel 2014 ha avuto un utile netto di 19,6 milioni di euro, nel 2013 erano 13,4. Si parla quindi di una società in positivo. I ricavi maggiori derivano dai pedaggi e sono quantificati in 193 milioni di euro. I costi del lavoro incidono solo per 45 milioni mentre i costi operativi sono circa 67 milioni di euro e tra questi si annovera la manutenzione autostradale rimandata gli anni precedenti per tagliare le spese. Tuttavia non è tutto oro quello che luccica tant’è che nei bilanci 2014 si legge la necessità di ricapitalizzare la controllata Pedemontana per tenerla in vita.
Ennesima vicenda in cui la compravendita tra padroni non fa altro che portare al rischio di crisi lavorative alla presenza, se non complicità, di un governo e delle istituzioni che stanno a guardare l’arroganza del padrone. Fronte Popolare sostiene i lavoratori coinvolti nella vicenda per il loro diritto all’impiego, per combattere contro il sacrificio di personale come se quest’ultimo fosse un banale numero su una pratica.