Il 4 novembre prossimo si sciopererà per contrastare guerre e spese militari e per rivendicare lavoro, reddito e diritti.
Abolizione del precariato, lavoro stabile, tutelato e basta morti. Cancellare le forme precarie di lavoro, aumentare l’occupazione con la riduzione settimanale dell’orario di lavoro di 4 ore, la bonifica dei siti inquinati, la messa in sicurezza del territorio; affermare concretamente la sicurezza sul lavoro.
La guerra in Siria altro non è che una guerra imperialista a scapito della popolazione e dell’equilibrio di tutta l’area che già patisce la c.d. “esportazione della democrazia” promossa da USA e NATO e appoggiata dai governi italiani con decine di bombardamenti. Una guerra che fa il paio con quella economica e sociale scatenata dalle multinazionali e dai poteri finanziari contro le lavoratrici e i lavoratori di tutto il mondo, condotta con indicibile violenza di classe dall’Unione Europea e dalle istituzioni finanziarie a cui essa risponde.
Sono oltre 20 anni che le classi dominanti, anche attraverso l’operato governi che ne rispecchiano ormai sfacciatamente gli interessi senza scrupoli, massacrano lo stato sociale dei cittadini cancellando servizi pagati con le imposte e le tasse, stralciano i diritti sul lavoro e sulla salute conquistati dalle classi lavoratrici dopo secoli di sfruttamento e profonda disuguaglianza.
Non basta. Vogliono una società a due livelli. Una a basso costo per i lavoratori, condannati a percepire salari da 400/600 euro al mese in condizioni di crescente precarietà, e una seconda per il Top, libero di accumulare profitti senza limiti.
Servizi privati, inclusa la sanità e l’istruzione, per un mondo a basse tasse dove solo i ricchi, la Top Class potrà far studiare i propri figli e garantirsi una degna assistenza sanitaria.
Serve una svolta nel Paese ed essa partirà solo dai lavoratori, poiché maggioranza reale nel Paese e perché solo la loro partecipazione attiva potrà cambiare il destino loro prospettato.
FP ha partecipato allo sciopero del 21 ottobre indetto da USB come partecipa a questo indetto dalla CUB, avendo sempre come orizzonte di favorire la riunificazione nella lotta del sindacalismo conflittuale e in generale l’unione di tutte le organizzazioni che vogliono ricostruire una vera alternativa politica e sociale in un unico fronte di lotta.
Per questi motivi Fronte Popolare appoggia lo sciopero generale indetto dalla Confederazione Unitaria di Base il 4 Novembre 2016 e parteciperà al Corteo che partirà a Milano da P.za Cairoli alle h 9:30.