In una fase come quella attuale risulta quanto mai necessario per i comunisti riappropriarsi di adeguati strumenti di analisi della realtà che ci circonda e che condiziona la prassi politica e la costruzione di una teoria rivoluzionaria all’interno di un necessario rapporto dialettico tra i due momenti.
Non solo: in considerazione della diaspora di forze che, purtroppo, nel corso degli ultimi decenni ha afflitto il potenziale e l’incisività dell’intero movimento comunista partitico ed extra partitico rendendolo, di fatto, incapace di reagire dinnanzi allo strapotere delle classi dominanti anche dal punto di vista ideologico, s’impone oggi la necessità di un confronto franco e costruttivo su tematiche essenziali e sull’attualità politica tra le varie organizzazioni che esprimono differenti livelli di analisi e concettualizzazioni.
Per combattere contro una dilagante e pericolosa decostruzione della coscienza politica delle masse – oggi in balia completa di un pessimo sistema d’ “informazione” di regime che seleziona accuratamente i contenuti da diffondere e i toni con cui farlo, di un’impalcatura ideologica miope, mistificatoria e sempre più improntata al postmodernismo e all’irrazionalismo – è assolutamente necessario che i comunisti si confrontino e lavorino al recupero di adeguate categorie di analisi per fornire quella visione del mondo completamente alternativa che contraddistingue la società futura che vogliamo costruire, per liquidare le falsificazioni e smascherare le contraddizioni della società capitalistica in cui viviamo; una concettualizzazione totale, critica e scientifica, utile alla ricostruzione della coscienza di classe e alla ricostruzione futura di un soggetto rivoluzionario che ritorni ad essere tale anche grazie alla forza della lettura condivisa dei fenomeni che lo orienta e che ne determina una organizzazione e una prassi realmente incisiva.
Per questo motivo aderiamo con convinzione al collettivo redazionale de La Città Futura, con lo scopo di portare contenuti utili ad una corretta informazione nonché al confronto reciproco e all’analisi e alla costruzione di quella “concezione globale” dei molteplici aspetti della realtà.
“E se noi riuscissimo ad ottenere che tutti o la maggior parte dei comitati, gruppi e circoli locali si unissero attivamente nell’opera comune, potremmo in breve tempo organizzare un settimanale regolare, diffuso a decine di migliaia di copie in tutta la Russia. Un giornale simile sarebbe una piccola parte di un gigantesco mantice, capace di attizzare ogni scintilla della lotta di classe e dell’indignazione popolare per farne divampare un immenso incendio. Intorno a quest’opera ancora semplice e minuta, ma regolare e veramente collettiva, si recluterebbe sistematicamente e addestrerebbe un esercito permanente di combattenti provati. […]Ecco che cosa bisogna sognare!” (Lenin, Che fare?)