Smaltimento rifiuti, cooperative, aree interessate dalla speculazione edilizia. Sembra la ricetta trita e ritrita di questo territorio lombardo martoriato dai palazzinari, dall’arroganza del padronato e dallo smantellamento delle attività produttive. Siamo a Lainate, vicino ad Arese, nell’area dell’ex Alfa Romeo. La Caris, azienda leader nel settore della raccolta differenziata (serve 470 comuni italiani) affida alle cooperative la sua attività e nel settembre 2016 subisce un incendio (in un periodo di 6 mesi si sono verificati ben 4 incendi nell’area).
Gli 87 lavoratori, della cooperativa Lufra, da allora hanno intrapreso un viaggio allucinante nei meandri della violenza padronale che li ha portati a non ricevere più alcuno stipendio. Il 12 giugno di quest’anno si è arrivati al presidio davanti alla fabbrica che ha convinto la Caris a concordare un incontro con gli stessi per risolvere la situazione. Il presidio è stato indetto dai sindacati di base Slai Cobas e Sgb che rappresentano i lavoratori ed è stato sostenuto dalle forze politiche presenti, Fronte Popolare e Rifondazione Comunista ed infine dal Centro Sociale Fornace. “Il presidio di lunedì è stato un successo perché la minaccia di ripetere il blocco dei camion nella giornata di venerdì 16 ha indotto i proprietari della Caris a rispondere finalmente alla richiesta di incontro da parte dei lavoratori e dei loro sindacati– il commento sulla vicenda di Pierluigia Iannuzzi, responsabile locale di Fronte Popolare – Per i lavoratori esiste solo la lotta come mezzo per vedere riconosciuti i propri diritti”.
Fronte Popolare sostiene le lotte dei lavoratori, il conflitto che se praticato, al contrario di quanto fanno i sindacati confederali, porta a dei risultati importanti.
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