Paderno Dugnano (Milano): presidio dei lavoratori dell’igiene ambientale per la democrazia sindacale

“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” scriveva Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo ed è quello che sta accadendo a Paderno con l’appalto per i servizi di igiene ambientale. La gara è stata vinta da Amsa ed Econord, i lavoratori chiedono garanzie sull’articolo 18 e sulla vivibilità del lavoro. Oltre a ciò si aggiunge il non riconoscimento della Confederazione Unitaria di Base come parte dialogante nel confronto con l’azienda in merito alle richieste dei lavoratori. Per questi motivi giovedì 22 marzo alle 8.30 si è tenuto un presidio in piazza della Resistenza indetto dal sindacato di viale Italia. Previsto anche il blocco degli straordinari fino al sabato successivo

La questione è delicata: mentre i lavoratori hanno aperto un dialogo con il Comune per introdurre nel capitolato d’appalto le tutele necessarie contro i licenziamenti e i trasferimenti discriminanti e Amsa, che impiega 18 dipendenti, ha riconosciuto la Cub come controparte nella contrattazione, Econord, alle cui dipendenze c’è invece la maggior parte dei lavoratori, non ha confermato un lavoratore a tempo determinato colpevole pare di aver simpatizzato con le lotte dei suoi colleghi ed ha sospeso, lasciato senza stipendio un lavoratore dichiarato inidoneo dal servizio medico competente, minando sempre più il già ristretto organico.

La situazione diventa ancora più complessa dopo il partecipato sciopero del  30 gennaio scorso in cui i lavoratori chiedevano inoltre la nomina del loro rappresentante alla sicurezza tra tutte le forze sindacali presenti e non solo tra quelle più “amiche” del padronato. Aumenti degli orari di lavoro, diminuzioni di salario, mancanza di democrazia sindacale neanche fossimo nel ventennio in cui era presente un unico sindacato. Tuttavia c’è chi dice no, c’è chi non ci sta. Fronte Popolare sostiene il sindacalismo conflittuale  sostiene il conflitto come motore dei miglioramenti della condizione sociale dei lavoratori.

Qui di seguito i link sulla vicenda:

Presidio 22 marzo

Sciopero 30 gennaio

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