Fronte Popolare saluta la Conferenza nazionale per battere l’austerità tenutasi a Detroit, USA (Video)

A seguire il testo, in italiano e in inglese, del saluto inviato da Fronte Popolare alla Conferenza nazionale per battere l’austerità tenutasi sabato 24 marzo scorso a Detroit, Stati Uniti d’America.

Un saluto fraterno e internazionalista dall’Italia alla vostra importante conferenza.

Come sapete, in Europa l’austerità rappresenta il pilastro ideologico della risposta reazionaria alla crisi strutturale del capitalismo e, per effetto delle pressioni esercitate dalle istituzioni tecnocratiche dell’Unione Europea, essa è stata inserita nelle Costituzioni dei paesi dell’Unione sotto forma di vincolo costituzionale del pareggio di bilancio. Interessante notare il coinvolgimento in prima linea, in tale scelta, della socialdemocrazia liberista, che nel nostro continente rappresenta sin dagli anni ’70 il principale bastione del soffocamento della lotta di classe e che per decenni, al governo, ha comprato la pace sociale attraverso un uso massiccio della spesa pubblica in deficit. In altre parole, in tutto il continente la socialdemocrazia ha messo fuori legge la sua stessa politica economica tradizionale, subendo per questo le conseguenze del tracollo economico delle classi popolari e condannandosi quindi alla sconfitta, come testimonia il crollo in successione di molti partiti socialdemocratici europei. La crisi, in definitiva, svela le menzogne e smaschera la natura di classe delle forze che hanno gestito il potere politico negli ultimi quattro decenni: nulla di strano, quindi, se le masse ne traggono le opportune conseguenze.

In Italia, il pareggio di bilancio è stato inserito nella Costituzione nell’aprile del 2012, con una riforma votata da centrodestra e centrosinistra. La premessa necessaria per questo risultato è stata la deposizione del governo Berlusconi, di destra ma legato agli interessi di alcune importanti aziende di Stato, nel novembre 2011 e la sua sostituzione con un governo tecnico guidato dall’ex commissario europeo ed ex advisor di Goldman-Sachs e Coca Cola Mario Monti. Un golpe istituzionale, quello perpetrato per portare al potere Monti, che ha aperto la fase della convergenza al centro tra la coalizione di Berlusconi e il Partito Democratico, di centrosinistra, in nome della comune sottomissione ai diktat di Bruxelles e della corresponsabilità nella loro applicazione. I successivi governi Letta, Renzi e Gentiloni, guidati dal Partito Democratico, hanno rappresentato il consolidamento di questa spinta autoritaria proveniente dall’UE e benedetta dagli USA, e non a caso hanno potuto tutti contare sull’appoggio decisivo di parti del centrodestra.

Il bilancio sociale di sei anni di sfascio dei nostri diritti, perpetrato in nome dell’austerità, è pesantissimo: dalla riforma delle pensioni all’ulteriore precarizzazione del mercato del lavoro, dal soffocamento delle libertà sindacali alla sottomissione del sistema scolastico alle logiche del profitto, dai tagli alla sanità pubblica al rafforzamento del processo della sua privatizzazione, dallo sfascio del nostro apparato produttivo all’aumento della spesa militare, il popolo italiano è stato spinto nel baratro del dilagare di nuove povertà. Il sud del paese, meno sviluppato per complesse ragioni storiche, ha vissuto una nuova stagione di desertificazione sociale e produttiva. Centinaia di migliaia di giovani hanno lasciato la nostra terra in una drammatica riedizione del fenomeno dell’emigrazione di massa che si credeva relegato al passato. L’immigrazione di massa ha contribuito da un lato ad abbassare i livelli salariali e dall’altro a fornire il pretesto ai padroni per scatenare la guerra tra poveri, senza che le organizzazioni sindacali e politiche democratiche fossero in grado di offrire la necessaria risposta in termini di antirazzismo, solidarietà e unità tra i lavoratori e contro i padroni, mentre migliaia di donne e uomini perivano nei viaggi della speranza verso le nostre coste, ignorati o strumentalizzati dal cinismo di governo e dal razzismo dell’estrema destra.

Il capitalismo mostra il suo volto a livello strutturale e i suoi partiti si comportano in modo corrispondente. Mentre ovunque nel mondo l’Italia non cessa di accodarsi alle guerre imperialiste di NATO e USA, Gentiloni è stato il primo a sottomettersi alla richiesta di Trump d’innalzare il contributo economico all’Alleanza Atlantica. Il denaro tolto ai servizi sociali viene usato per comprare armi e per ripianare senza contropartita i debiti delle banche private. La repressione cresce e il dissenso viene colpito con sempre maggiore determinazione. Il neofascismo, sopratutto nella sua versione di massa rappresentata dalla Lega di Salvini, viene normalizzato ed è, come sempre nella storia, un’arma pronta a essere usata per soffocare qualunque resistenza da parte dei lavoratori. Austerità, militarismo, repressione, razzismo e fascismo si mostrano come diversi aspetti di una stessa realtà: quella del capitalismo in crisi che schiaccia le nostre vite per dare nuovo slancio all’accumulazione di profitti.

Le elezioni politiche dello scorso 4 marzo hanno consegnato la vittoria al qualunquismo del Movimento 5 Stelle, apprezzato dalle banche d’affari e dalla finanza internazionale, e alla Lega, spingendo il paese in uno stallo politico e in una fase di allarme per la sua tenuta democratica.

Di fronte a tutto questo, la sinistra e i veri democratici del nostro paese sono a un bivio. O sapremo ricostruire la base sociale che abbiamo perso, oppure per l’Italia la situazione non potrà che precipitare. In questo difficile lavoro, molti stimoli positivi ci arrivano dai movimenti popolari degli Stati Uniti. La vitalità e la forza crescente con cui una parte ogni giorno più ampia della società statunitense cerca alternative alla ferocia dell’ordinamento sociale attuale, infonde speranza. Se questa tendenza si consoliderà, grazie al paziente lavoro di tanti di voi, nella costruzione di un vero blocco sociale antagonista, dagli Stati Uniti verrà un germoglio di speranza per il futuro del mondo intero.

Per tutti questi motivi vi salutiamo con calore e auguriamo un pieno successo ai vostri lavori. Lontani geograficamente, ci sentiamo vicinissimi a voi nel comune impegno per dare forma al movimento reale che, battendo l’austerità, il militarismo, la repressione, il razzismo e il fascismo creerà le condizioni per la conquista di una società nuova.

* * *

Brotherly and internationalist greetings from Italy for your very important Conference.

As you know, in Europe austerity represents the ideological pillar of the reactionary answer to capitalism’s  structural crisis and, thanks to pressures put forward by EU technocratic institutions, it has been put into the Constitutions of EU’s countries with the constitutional obligation of a balanced budget.

It is interesting to note the front-line participation, in this decision, of the neo-liberal social-democracy, which in our country represents since the 1970’s the main bulwark to suffocate class struggle and which for decades, being in government, has bought social peace by a strong use of deficit public spending.

In other words, in the whole continent the social-democracy has outlawed its own traditional economic policy, paying the consequences of popular classes’ economic ruin and condemning itself to defeat, as exemplified by the collapse of many European social-democratic parties. The crisis, finally, lifts the veil on the lies and shows the real class nature of the forces which held political power in the last four decades: nothing strange, thus, if the masses are now drawing the appropriate consequences from it.

In Italy, the balanced budget law was put into the Constitution in April 2012, being voted by both the center-right and center-left political parties. The necessary premise to this result was the removal of Berlusconi government, right-wing but somewhat linked to the interests of some important public companies, in November 2011 and its replacement with a technocratic government led by the former European Commissioner and former advisor to Goldman Sachs and Coca Cola Mario Monti.
An institutional coup, which brought to power Monti, that opened the phase of centrist convergence between Berlusconi and the Democratic Party (center-left), in the name of the common submission to Bruxelles’ diktats and of shared responsibility in their application. The next governments, Letta, Renzi and Gentiloni, led by the Democratic Party, represented the consolidation of this authoritarian thrust rising from the EU and approved by the USA, and – not by chance – they could all count on the decisive support from center-right sectors.

The social results of six years of destruction of our rights, brought about in name of austerity, is really heavy: from pension reform to the further promotion of temporary and less protected jobs, from the suffocation of trade union freedoms to the submission of the education system to profit interests, from the cuts on public health care to the progressing of its privatization, from the destruction of our industrial apparatus to the increase of military spending, the Italian people has been brought towards the emerging of new poverties. The South of the country, less developed for complex historical reasons, witnessed a new season of social and productive desertification. Hundreds of thousands of young people left our land in a dramatic rerun of the mass emigration phenomenon which was thought belonged to the past. The mass immigration in our country contributed on one hand to the lowering of wages, and on the other to provide the excuse to the bosses to unleash the war between the poor, with the democratic trade unions and political organizations being unable to give the necessary reaction in terms of anti-racism, solidarity and unity of workers against capitalists, while thousands of women and men were dying in the “journeys of hope” towards our coasts, ignored or taken advantage of by the government’s cynicism or the far-right’s racism.

Capitalism is showing its face at a structural level and its political parties behave correspondingly. While everywhere in the world Italy doesn’t cease to follow obediently every NATO and US imperialist war, Gentiloni was the first to submit himself to Trump’s request of raise the economic contribution to the Atlantic Alliance. Money removed from social services gets used to buy weapons and to repay without compensation private banks’ debts. Repression grows and dissent gets hit with increasing determination. Neo-fascism, primarily in its mass version represented by Salvini’s Lega (League), gets normalized and is now, as always in history, a weapon ready to be used to quench any resistance by workers. Austerity, militarism, repression, racism and fascism show themselves as different aspects of the same reality: that of a capitalism in crisis which crushes our lives in order to give new life to the accumulation of profits.

The general elections of March 4th gave victory to the 5 Star Movement’s “qualunquismo”/anti-politics, appreciated by banks and international finance, and to Lega (League), bringing the country towards a political stalemate and to a risk for its democratic hold.

In the face of all this, the left and the true democratic people in our country are at a cross-road. Either we are able to rebuild the social base that we lost, or for Italy the situation will keep going down. In this challenging work, many positive signals come to us from the popular movements in the United States. The vitality and growing strength, whereby an ever-growing part of US society is searching for alternatives to the savagery of the present social order, gives us hope. If this trend, thanks to the patient work of many of you, will consolidate and turn into the construction of a real fighting social block, then from the United States will grow a sprout of hope for the future of the entire world.

For all these reasons we salute you with warmth and we wish you great success in your work. Geographically distant, we feel very close to you in our common commitment to give life to real movement which, defeating austerity, militarism, repression, racism and fascism will create the conditions for the achievement of a new society.

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