Pubblichiamo a seguire la traduzione del comunicato ufficiale del Polo di Rinascita Comunista in Francia (PRCF) sulla lotta dei “gilet gialli” innescata dalla nuova tassa sulla benzina, che in queste ore sta investendo il paese.
***
Le lezioni popolari dell’azione dei gilets gialli
Denigrati dalle direzioni confederali di CFDT, FO, UNSA, e purtroppo anche dalle direzioni nazionali della CGT e della FSU, i “gilet gialli” non si sono lasciati confondere:
- Non hanno proposto il “dialogo sociale” truffaldino con Macron per sapere come “accompagnare sindacalmente” la macelleria sociale e smorzare le lotte, come non smettono di fare il signor Berger (segretario del sindacato moderato CFDT, N.d.T.) e i suoi seguaci;
- Non hanno dichiarato ovunque che “Macron è legittimo”, come hanno fatto la maggioranza dei dirigenti confederali, senza dimenticare quelli del PCF e della finta sinistra, ma invece hanno circondato l’Eliseo, fatto proprio il ritornello insurrezionale della Marsigliese e gridato senza esitazioni: “Macron dimettiti!”
- E la loro determinazione di massa ha messo sulla difensiva il governo thatcheriano di bruti padronali, che di solito provoca il mondo del lavoro, denigra il popolo francese, riempie i super-ricchi di regali fiscali, si prostra davanti all’UE della Merkel e moltiplica i colpi diretti contro la Francia popolare: sfascio degli statuti, della previdenza sociale, delle pensioni, del Codice del lavoro, tassazione delle pensioni, aumento del CSG, privatizzazioni del patrimonio pubblico, blocco dei salari della funzione pubblica, demolizione delle scuole superiori e università francesi. Ormai il micro-Bonaparte dell’Eliseo è gravemente screditato e la sua autorità sulle classi popolari e i ceti medi è pesantemente compromessa: non sarà certo il PRCF, che non ha mai chiesto di votare per questo tristo monarca, a piangere per lui.
Certamente la natura disorganizzata del movimento e l’indecente volontà di metterci su il cappello di Wauquiez, Le Pen e Dupont-Aignan, apre uno spazio importante alla reazione che vorrebbe deviare il movimento, indirizzandolo contro il “fisco” e lo “Stato” , vale a dire contro i servizi pubblici, mentre è la distribuzione del carico fiscale e il suo utilizzo a beneficio di tutti e, prima di tutto, dei settori popolari, che devono essere profondamente riformati a vantaggio del Lavoro e a spese del capitale.
Partecipare in modo dinamico a questi movimenti: i blocchi stradali devono essere accompagnati dal blocco del profitto capitalista
Motivo in più (il tentativo di strumentalizzazione della destra, N.d.T.) per i militanti sinceramente comunisti e i sindacalisti combattivi, per partecipare in modo dinamico a questi movimenti in forme da definire localmente, di apportare la loro esperienza organizzativa del movimento operaio, di far capire loro che i veri comunisti, la vera sinistra popolare, i sindacalisti di classe non hanno nulla in comune con i dirigenti nazionali caricaturali che usurpano questi bei titoli per chiudere le brecce della società capitalista sempre più disumana. Ai militanti d’avanguardia non tocca il compito di dare lezioni a coloro che a volte conducono la prima lotta della loro vita, ma di mostrare loro che i blocchi stradali devono essere accompagnati dal blocco del profitto capitalistico, dalla costruzione dello sciopero generale intercategoriale, dalla rivendicazione chiara di un aumento generalizzato dei salari e delle pensioni, di una ricostruzione dei servizi pubblici e dello stato sociale distrutti in nome della “costruzione” europea, dal rilancio del “produrre in Francia”tradito dal grande padronato: insomma, da una vera e propria lotta anticapitalista come quelle del 1936 e del 1968 che produssero enormi conquiste sociali, ponendo la questione del cambiamento della società. È di questo che in realtà ha paura Macron, questo avventuriero politico screditato la cui arroganza di classe ha avuto il merito di risvegliare molti cittadini.
Ora che il movimento sociale è lanciato, rifiutando il falso apolitismo di alcuni manifestanti arretrati che spingono indietro il movimento, e combattendo senza quartiere la destra e l’estrema destra, i militanti sinceramente comunisti continueranno a parteciparvi in prima fila, contribuendo ad allargare, a fornire con modestia ma senza freddezza le spiegazioni necessarie, a portare nelle lotte la prospettiva di una Repubblica sociale e sovrana, totalmente emancipata dall’UE sovranazionale e dal sistema capitalista, a chiamare alla ricostruzione del sindacalismo di classe tradito e a quella di un partito comunista combattivo.
Costruire l’organizzazione politica che permetta ai lavoratori di condurre la lotta fino alla vittoria finale
Poiché oggi più che mai – non se ne abbiano a male gli elementi ritardatari e gli ipocriti che rifiutano di accettare la dimensione politica di ogni movimento di massa – non si deve contrapporre l’autorganizzazione dei lavoratori “dal basso” alla necessità di un’organizzazione politica di lotta che permetta ai lavoratori di condurre, fino alla vittoria finale, la lotta contro l’ingiustizia sociale
- La Segreteria Nazionale del PRCF
- La Commissione lotte del PRCF
- I Giovani per la Rinascita Comunista in Francia
18 novembre 2018