Una lacrima in memoria di Diego Armando Maradona, immenso proletario del calcio

Apprendiamo la notizia, battuta dal quotidiano argentino Clarín, della scomparsa di Diego Armando Maradona. El Pibe de oro aveva compiuto lo scorso 30 ottobre sessant’anni e si era sottoposto, appena pochi giorni dopo, a un difficile intervento chirurgico al cervello per la rimozione di un ematoma subdurale . È spirato dopo essere stato colpito da malore nella mattinata di oggi, mentre si trovava nella sua casa del barrio San Andres di Buenos Aires.

Rivolgere l’ultimo saluto a Maradona ci emoziona come esseri umani, come appassionati della causa della liberazione umana, come amanti dello sport.

Umanamente, ricordiamo il figlio del proletariato argentino, quinto di otto fratelli, che ha saputo fare del suo calcio un emblema di riscatto sociale, nella sua Argentina come nella sua Napoli, nel cui cuore rimarrà per sempre. “Voglio diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires”, dichiarò in occasione della sua presentazione allo Stadio San Paolo, di fronte a settantamila tifosi, il 5 luglio 1984, e oggi misuriamo fino a che punto ci sia riuscito. Un uomo dal carattere pieno di contrasti, a tratti estremo, controverso, in grado di cadere e rialzarsi un numero infinito di volte e ogni volta capace di ritrovarsi.

Politicamente, ricordiamo il sostenitore della sinistra latinoamericana e del mondo intero: lo rammentiamo con le lacrime agli occhi nell’evocare il ricordo di Fidel chiamandolo “Maestro” con la voce rotta di commozione, all’indomani della scomparsa avvenuta anch’essa, per ironia della sorte, un 25 novembre. “Io sono sinistro, tutto sinistro: di piede, di fede, di cervello”, scrisse con orgoglio, raccontando se stesso.

Come amanti dello sport, ricordiamo la bellezza senza pari del suo calcio prorompente, sfrontato e perfetto, capace tra l’altro di scrivere alcune tra le pagine più epiche e meravigliose della storia del nostro campionato.

Nel giorno del lutto, ci pare impossibile far fronte con le parole alla ricchezza e alla complessità dei ricordi che serberemo di lui. La nostra emozione si riassume nella forma essenziale della lacrima che dedichiamo alla sua memoria.

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