Il 17 settembre dello scorso anno a Bussoleno due pattuglie di carabinieri hanno fermato un gruppo di No TAV di ritorno da una cena tenutasi nei pressi del cantiere e dell’area sotto occupazione militare di Chiomonte. Se non fosse per i fatti che sono seguiti, si sarebbe trattato del solito criminale tentativo perpetrato dalle “forze dell’ordine” di insinuare paura e umiliazione in coloro i quali da anni si oppongono alla realizzazione di quel grande spreco di denaro pubblico e scempio del territorio quale è la linea Tav Torino-Lione, tentativo peraltro mai riuscito nei suoi intenti grazie al tenace spirito di resistenza che anima i militanti No TAV.
Nell’occasione uno dei carabinieri presenti, in segno di disprezzo nei confronti dell’attività del movimento No TAV e degli attivisti fermati, ha fatto chiaro riferimento al fascismo (“Per voi ci andrebbe lui [i.e. Mussolini]”). Alla reazione della presidente della sezione ANPI Bussoleno-Foresto-Chianocco Giulia Casel che gli ha giustamente risposto “allora sei un fascista”, sei mesi dopo i fatti viene notificato alla stessa il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, con il vergognoso provvedimento che contempla l’obbligo di firma quotidiana. A ciò si è accompagnata la perquisizione personale quando a dover subire provvedimenti sarebbe dovuto essere l’unico che in quell’occasione ha compiuto reato, ovverossia il carabiniere colpevole di apologia al fascismo.
Fronte Popolare si unisce al recente comunicato emesso da aderenti alle diverse sezioni ANPI della bassa Valle di Susa e della Val Sangone, pubblicato su bisettimanale locale «Luna Nuova» di venerdì 23 settembre corrente anno (p. 4), a condanna della turpe repressione nei confronti della presidente della sezione ANPI Bussoleno-Foresto-Chianocco Giulia Casel alla quale va la nostra solidarietà e a condanna del fatto che gli espliciti riferimenti al fascismo da parte del carabiniere sono rimasti impuniti. Fronte Popolare condanna altresì l’inasprimento della repressione in Valle di Susa nei confronti dei No Tav di cui i fatti sovra esposti sono inequivocabile manifestazione.