Relazioni italo-francesi: contro le frizioni inter-imperialiste, la solidarietà dei comunisti
Pungolati dai rispettivi governi, gli editorialisti della stampa borghese di Francia e Italia suonano la grancassa a proposito delle condizioni di acquisizione di STX, ex Cantieri Navali dell’Atlantico, che da molti anni passa di crisi in crisi.
Mentre il governo francese annuncia nuove privatizzazioni, in particolare in un settore tanto strategico quale quello dell’energia, taglia corto sull’acquisto annunciato di STX da parte di Fincantieri ricorrendo a una “nazionalizzazione provvisoria” che provoca una levata di scudi in Italia sul tema del “ritorno al protezionismo”.
Queste peripezie industriali, che riguardano la sorte di decine di migliaia di lavoratori in Francia come in Italia – i Cantieri di Saint-Nazaire e Fincantieri sono concorrenti storici – mostrano in definitiva che il capitalismo, compresa la funesta “costruzione” europea, non può in alcun modo regolare in modo durevole le questioni dell’occupazione nell’industria, della salvaguardia delle produzioni nazionali, della cooperazione industriale internazionale, della pace e dell’amicizia tra i popoli. Al contrario, l’auto-definizione dell’UE come “economia di mercato aperta al mondo, in cui la concorrenza è libera e non falsata” (Trattato di Maastricht) non può che suscitare in permanenza forti tensioni tra le nazioni, comprese quelle che sono membri fondatori dell’Unione Europea, quando invece nella nostra epoca i principi progressisti del diritto dei popoli a disporre di loro stessi, della cooperazione mutualmente vantaggiosa tra paesi sovrani e della solidarietà di classe internazionalista tra i lavoratori sono più indissociabili che mai.
Fronte Popolare e il PRCF si pronunciano, ciascuno per il proprio paese, per la nazionalizzazione trasparente, democratica e definitiva, con poteri d’intervento estesi per i lavoratori, dei settori chiave dell’economia e del sistema creditizio. Non con la prospettiva del ripiegamento nazionale, e ancor meno per costituire dei “giganti europei e mondiali” che applichino a fondo la logica predatrice dell’imperialismo e della globalizzazione euro-atlantica come propone Bruno Lemaire a nome di Macron, ma per favorire la cooperazione internazionale, il progresso sociale, la democratizzazione profonda dell’economia, la solidarietà tra gli operai di tutti i paesi, il consolidamento della pace, un’industrializzazione sottomessa ai bisogni umani e non più alla ricerca del massimo profitto, ai falsi bisogni di alcuni e alla militarizzazione dell’economia.
Tutto questo, ben inteso, nel quadro di un potere popolare nuovo che operi per la sovranità dei popoli d’Europa e del mondo, per la cooperazione mutualmente vantaggiosa, per la protezione sociale più estesa possibile dei lavoratori italiani, francesi e immigrati, con la prospettiva chiaramente affermata del socialismo e del comunismo per i nostri due paesi, di un’Europa delle lotte sociali, di una battaglia solidale permanente contro il capitalismo e l’imperialismo.