Uniti da cento battaglie nel passato, i popoli francese e italiano hanno condiviso mille lotte emancipatrici per l’umanesimo, l’illuminismo, i valori di libertà, indipendenza, fratellanza e uguaglianza.
Oggi, approfittando della provvisoria eclissi del movimento comunista in Francia e in Italia, i governanti dei nostri due paesi, il brutale thatcheriano neoliberista Macron e i partiti fascistoidi al potere a Roma, si sforzano di aizzare i nostri popoli l’uno contro l’altro. Macron, che riconosce meriti a Petain, reprime selvaggiamente il movimento dei Gilet Gialli, perseguita i lavoratori sans papiers e tenta di spazzare via le conquiste di civiltà del popolo francese (sovranità della nazione, unità e laicità della Repubblica, conquiste sociali, “produrre in Francia” industriale e agricolo, e finanche la lingua francese sacrificata al tutto-inglese degli affaristi), ha la faccia tosta di spacciarsi per il capofila continentale dei “progressisti” europei. Noi rifiutiamo questa impostura al servizio dell’oligarchia capitalista e della sua Unione Europea dominata da Berlino e asservita alla NATO. Quanto a Salvini e Di Maio, questi nostalgici di Mussolini, pretendono di essere “patrioti” e “antisistema” quando tutta la loro politica intrisa di xenofobia è rivolta contro il mondo del lavoro, contro il movimento operaio italiano, contro la tradizione umanista dell’Italia, e il loro orientamento generale serve innanzitutto le grandi imprese capitaliste e l’imperialismo americano. Per di più, questi “euro-critici” di facciata hanno appena capitolato miseramente davanti agli ammonimenti budgetari di Berlino, Bruxelles e Parigi.
È chiaro in ogni caso che la Grande Europa imperiale, che alcuni presentano come garante della pace e della fratellanza, è un parco giochi capitalista in cui le oligarchie di ciascun paese si accordano soprattutto per aizzare i lavoratori e le nazioni gli uni contro gli altri, per schiacciare i diritti sociali e le sovranità popolari, per annichilire le culture nazionali sotto il tallone di ferro dell’americanizzazione, per ridurre le libertà democratiche, per criminalizzare i partiti comunisti al fine di banalizzare l’estrema destra e di preparare nuove guerre imperialiste sotto l’egida della “forza armata europea” e della NATO.
In realtà, l’amicizia franco-italiana, la cooperazione internazionale, l’Europa delle lotte non hanno nulla a che vedere con le faide indecenti dei governanti italiani e francesi, né con la “costruzione” europea imperialista, né con le ingerenze grossolane di Parigi e di Roma nei rispettivi affari interni, né con l’opposizione fittizia tra pseudo-“progressisti” alla Macron e pseudo-“patrioti” alla Salvini-Di Maio. Al contrario, l’amicizia franco-italiana che prepara la futura umanità delle nazioni libere in marcia verso il socialismo passa dalla lotta anticapitalista e antimperialista comune dei lavoratori d’Italia e di Francia, dalla rinascita di grandi e autentici partiti comunisti in Francia e in Italia, dalla ricostruzione di un grande Movimento comunista internazionale che rifiuti l’opportunismo per far vivere nel presente il marxismo-leninismo e l’internazionalismo proletario.
Per il PRCF
- Léon Landini, presidente del PRCF, figlio di antifascisti italiani, presidente dell’Amicale Carmagnole-Liberté (FTP-MOI), decorato dall’Unione Sovietica, Medaglia della Resistenza, Ufficiale della Legione d’Onore.
- Georges Gastaud, filosofo, Segretario nazionale del PRCF – Pierre Pranchère, Antoine Manessis, Christophe Pouzat, responsabili internazionali del PRCF
Per Fronte Popolare
- Alessio Arena – Segretario centrale
- Guido Salza – Responsabile per le relazioni internazionaliste