Milano – Oggi, 22 febbraio, abbiamo portato la nostra solidarietà alla mobilitazione delle compagne e dei compagni del Movement for Equal Rights e del Front Line Socialist Party dello Sri Lanka in difesa dei diritti umani nel paese asiatico.
In anni recenti, nel paese si sono verificati un numero enorme di sequesti politici. Secondo un rapporto della Commissione delle Nazioni Unite per le persone scoparse, il numero di tali rapimenti ammonterebbe a circa 16.000, 20.000 secondo Amnesty International. Le vittime sono attivisti politici e sociali, dirigenti sindacali, giornalisti.
Alla richiesta di risposte da parte dei movimenti sociali e delle famiglie, il governo ha cinicamente replicato proponendo l’emissione di certificati di morte per ciascuno degli scomparsi: si cerca di mettere così una pietra tombale sulla lotta per la verità e la giustizia di chi non vuole rassegnarsi alla brutalità delle forze governative. Con l’emissione di questi certificati di morte, si spera di riuscire a occultare ai danni del popolo i crimini commessi dai governi che si sono succeduti negli anni a Colombo, stabilendo un paradigma d’impunità che sarà poi sempre replicabile in avvenire.
Fronte Popolare esprime tutta la propria vicinanza a chi in Sri Lanka rischia la vita per l’indipendenza nazionale, l’unità del paese, la dignità umana e la giustizia sociale. Da internazionaliste e internazionalisti, operiamo perché, nella solidarietà di classe con la comunità migrante dello Sri Lanka nel nostro paese, si consolidi la lotta per conquistare una nuova società e mettere fine a ogni forma di violenza, sfruttamento, razzismo e arbitrio.