Dichiarazione della cellula universitaria di Fronte Popolare TorinoSul sito dell’Università degli Studi di Torino, nella sezione tasse, si evince come l’unica scelta in campo economico offerta dal Rettore Geuna sia quella di uno slittamento della scadenza per il pagamento della terza rata universitaria, prorogata al 30 maggio 2020.
La crisi legata all’epidemia ha investito alcuni studenti più di altri. Una semplice proroga, per chi deve contare solo sul proprio reddito da lavoro, o ha un affitto da pagare, non basta!
Chiediamo per questo una forte riduzione delle tasse universitarie e, soprattutto, un forte sistema progressivo, dove gli studenti che possono contribuire molto, contribuiscano molto e chi non può contribuire possa comunque avere garantito il diritto allo studio!
Come cellula universitaria di Fronte Popolare, inoltre, ci sentiamo in dovere di ricordare, ancora una volta, che la condizione strutturale di Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, presenta tutt’oggi delle falle di carattere materiale e organizzativo, essendo ancora molti piani chiusi a causa della presenza di amianto. Approfittando della chiusura temporanea del polo in questione, non si potrebbe pensare ad un grande investimento volto a apportare significative migliorie all’ateneo? Insomma, il palazzo andrebbe completamente rivisitato e ristrutturato, di modo tale che gli studenti, una volta ripresa la normale didattica, possano trovare un ambiente finalmente confortevole e adatto alle loro esigenze. Tempo fa, a questo proposito, ci occupammo, insieme agli altri collettivi presenti, del fatto che proprio all’interno del polo universitario mancassero i più basilari spazi sociali, ricreativi e perfino un luogo dove poter comodamente mangiare: studenti normalmente per pranzare si siedono per terra!
L’università, per finire, non è solo il luogo degli studenti. A tutti quei dottorandi, precari, ricercatori, bibliotecari e addetti ai vari servizi che stanno affrontando l’isolamento nell’incertezza del loro salario e posizione futura va tutta la nostra solidarietà. Ci prepariamo a scendere fianco a fianco per ottenere un’università pubblica, gratuita e che metta al centro il valore delle lavoratrici e dei lavoratori che la animano.
La pandemia, infatti, ha riportato al centro l’importanza del servizio pubblico e democratico, dalla sanità alla scuola e università. Dobbiamo costruire un grande fronte di lotta per fare in modo che questo senso comune ritrovato produca un’agenda politica di radicale trasformazione della società italiana.