Il voto tenutosi ieri in Cile ha dato un responso netto: il 78,2% dei partecipanti ha scelto di liquidare la Costituzione ereditata dalla sanguinaria dittatura del generale Pinochet e di eleggere un’Assemblea di 155 membri che avrà fino a un anno di tempo per redigerne una nuova. La Carta redatta sarà successivamente sottoposta a referendum confermativo.
All’annuncio dei risultati, l’esultanza popolare è esplosa in tutto il paese: si tratta di un momento storico, che dà al popolo cileno l’opportunità di lasciarsi alle spalle gli ultimi retaggi di un passato oscuro segnato, a partire dal colpo di Stato dell’11 settembre 1973 che depose il presidente socialista Salvador Allende, da 3.508 omicidi e 28.259 vittime di torture e prigionieri politici.
Il risultato delle urne corona un lungo percorso di lotta per la libertà i cui protagonisti sono stati le classi lavoratrici, gli studenti, i popoli indigeni e le loro organizzazioni politiche e sociali, segnato da forti ondate di mobilitazione delle masse soffocate, oltre che dalla cappa di brutalità e repressione che è continuata a pesare sul paese dopo la fine formale della dittatura, anche dalle conseguenze economiche e sociali pesantissime generate dalle ricette iperliberiste sposate dal regime e mai sostanzialmente contraddette dai governi che si sono alternati negli ultimi tre decenni.
La via per la svolta concretizzatasi con il voto di ieri è stata aperta dalle poderose manifestazioni popolari innescate nell’autunno del 2019 dalle proteste degli studenti per il rincaro delle tariffe del trasporto pubblico, cui il governo di destra di Sebastián Piñera aveva senza successo tentato di rispondere con la violenza delle forze di polizia.
Ora la lotta del popolo cileno entra in una fase più avanzata: quella della costruzione di un processo inclusivo che conquisti una Costituzione capace di rifondare la società su basi nuove, spezzare l’arbitrio dei monopoli e delle multinazionali, spazzare via la vecchia classe politica compromessa con il passato e rendere possibile un Cile fondato sulla giustizia sociale, la libertà e la democrazia partecipativa.
Nello spirito di amicizia e fratellanza che lega da decenni la sinistra italiana a quella cilena, abbiamo inviato un messaggio di congratulazioni al Partido Igualdad, forza giovane e dinamica della sinistra di classe cilena con la quale siamo da alcuni mesi entrati in contatto.
Nel nostro messaggio si legge:
Il collettivo militante di Fronte Popolare (Italia) si unisce alla vostra gioia per lo storico risultato del voto di ieri, per conseguire il quale il vostro Partito ha compiuto uno sforzo straordinario.
Il pronunciamento del popolo cileno pone le basi per liquidare definitivamente l’eredità della dittatura di Pinochet e costruire un Paese all’altezza delle più alte aspirazioni di giustizia e libertà.
Si apre ora una nuova tappa nella lotta delle forze di sinistra in Cile e siamo sicuri che il vostro Partito sarà ancora una volta all’avanguardia. Contate sulla solidarietà fraterna delle compagne e dei compagni italiani!
Le difficili condizioni in cui ci troviamo a operare nel pieno della seconda ondata della pandemia, richiedono ora più che mai tutto il calore della solidarietà internazionalista. Siamo ansiosi di rafforzare il più possibile le relazioni tra le nostre organizzazioni.