Violenta repressione ad Atene il 17 novembre: la nostra solidarietà alla NAR e a tutta la sinistra di classe greca

Lo scorso 17 novembre il popolo greco, le forze della sinistra e tutti i sinceri democratici hanno commemorato il quarantasettesimo anniversario della rivolta del Politecnico di Atene, la sollevazione studentesca del 1973 la cui brutale repressione da parte del regime fascista dei colonnelli, sostenuto dagli Stati Uniti, fu un passaggio nodale nella lotta per la liberazione, la democrazia reale e la giustizia sociale nella nazione ellenica. Una data dal forte carattere simbolico, paragonabile al nostro 25 Aprile.

Approfittando del pretesto offerto dalla crisi sanitaria in atto, il governo di destra di Kyriakos Mītsotakīs ha tentato un vero e proprio colpo di mano contro la memoria storica e il sentimento democratico delle forze popolari: nel periodo compreso tra il 15 e il 18 novembre, sono stati vietati tutti gli assembramenti di più di tre persone, divieto accompagnato dalla dichiarazione esplicita che quest’anno non si sarebbero potute tenere né celebrazioni né marce in occasione della ricorrenza del 17 novembre.

I nostri compagni della Nuova Corrente di Sinistra – Per la liberazione comunista (NAR), la coalizione ANTARSYA di cui fanno parte, il Partito comunista (KKE) e altre organizzazioni di sinistra hanno risposto rigettando il divieto e organizzando proteste contro la criminale politica governativa, responsabile delle deficienze nel contenimento della pandemia e delle morti che ne sono derivate, della distruzione del sistema sanitario pubblico e di molte altre misure antipopolari che hanno aggravato la crisi in atto.

Riecheggiando lo slogan della rivolta del 1973, “Pane, educazione, libertà”, le compagne e i compagni della NAR e di ANTARSYA si sono mobilitate con la parola d’ordine: “Pane, salute, educazione, libertà”.

Malgrado il rigoroso rispetto delle consegne di sicurezza per evitare la trasmissione del virus, le compagne e i compagni greci hanno ritenuto non dilazionabile l’organizzazione di una forte risposta popolare alle politiche della destra al potere. Nell’incertezza determinata dall’impossibilità di prevedere per quanto ancora si protrarrà la crisi sanitaria, l’attacco del governo contro il mondo del lavoro non sta infatti conoscendo soste, al punto che per il prossimo 26 novembre è stato proclamato lo sciopero.

In questo clima di tensione, la giornata del 17 novembre è stata segnata da diversi tentativi di concentramento dei manifestanti. In tutto il paese, numerosissimi sono stati coloro che hanno infranto il divieto governativo.

La polizia greca all’attacco dei manifestanti il 17 novembre (foto NAR)

La risposta repressiva è stata brutale: cortei dispersi dalle forze di polizia, centinaia di arresti, multe per migliaia di euro comminate ai manifestanti accusati di essere “istigatori” della mobilitazione.

Un esempio significativo si è avuto ad Atene, dove NAR-ANTARSYA e alcuni anarchici si sono radunati davanti alla stazione centrale nel tentativo di dar vita a un corteo, venendo però duramente attaccati dai reparti antisommossa della polizia con l’impiego d’idranti, gas lacrimogeni e unità motorizzate. Le compagne e i compagni non si sono lasciati sopraffare: sono rimasi compatti e hanno tenuto per un’ora la posizione, intonando slogan e canti di lotta, per poi muoversi in corteo attraverso alcuni quartieri della città. Il corteo è stato infine nuovamente attaccato dalle unità motorizzate della polizia, che hanno arrestato quattro compagni. Lo stesso copione si è ripetuto in numerose altre città.

Dalle notizie a disposizione, non si sono registrati feriti gravi. Le compagne e i compagni arrestati, militanti della NAR, di ANTARSYA, del KKE, anarchici o di altre organizzazioni, dovranno però rispondere di gravi accuse in sede penale.

Gli avvenimenti del 17 novembre stanno avendo pesanti ripercussioni politiche: l’alto livello di aggressività repressiva delle forze di polizia (ampiamente documentato da video e fotografie realizzati dai manifestanti), il chiaro mandato politico da parte della destra al governo che ha determinato l’attacco contro i manifestanti e l’assenza totale di SYRIZA dalle piazze segnano uno spartiacque che non potrà essere ignorato e chiamano alla mobilitazione e alla lotta.

Alle compagne e ai compagni della NAR e attraverso di loro ad ANTARSYA e a tutte le forze sinceramente di sinistra e democratiche della Grecia, Fronte Popolare rivolge l’espressione della sua solidarietà. Siamo vicini agli arrestati e al fianco della lotta delle compagne e dei compagni dell’altra sponda dell’Adriatico. La Grecia mostra ancora una volta la via della resistenza a tutti i popoli d’Europa.

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