Il governo blocca l’esportazione di 250mila dosi di vaccino. Troppo poco, troppo male, con troppa ipocrisia!

La notizia del blocco dell’esportazione di un carico di duecentocinquantamila dosi di vaccino AstraZeneca prodotte nello stabilimento di Anagni e dirette in Australia, deciso dal governo Draghi con l’assenso della Commissione Europea, manifesta per l’ennesima volta le contraddizioni profonde, le difficoltà pratiche e le deformazioni criminali determinate dalla gestione privatistica della risposta alla pandemia e della campagna vaccinale.

Lo scorso 29 gennaio, l’esecutivo dell’UE aveva annunciato la stretta sulle esportazioni di vaccini prodotti sul territorio dei ventisette: una svolta argomentata dal vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis come funzionale a «imporre trasparenza nella compravendita di vaccini». Troppo poco, troppo male e con troppa ipocrisia!

La questione della proprietà dei brevetti sui vaccini, della mancanza di trasparenza sui fondi pubblici erogati per il loro sviluppo e dell’arbitrio delle grandi multinazionali farmaceutiche nella loro produzione e distribuzione, emerge ogni giorno di più in tutta la sua centralità e chiama all’azione.

Come noto, noi di Fronte Popolare abbiamo aderito insieme al PCI all’Iniziativa dei Cittadini Europei “No profit on pandemic”. L’ICE prende di petto esattamente questi problemi e si propone obiettivi chiari: mettere fine al controllo delle aziende farmaceutiche sui vaccini, esercitato tramite i brevetti, per rendere i vaccini davvero accessibili a tutti; imporre la trasparenza sui costi di produzione, i contributi pubblici, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini e dei farmaci, così come sui contratti tra autorità pubbliche e aziende farmaceutiche; impedire all’industria farmaceutica di privatizzare tecnologie sanitarie fondamentali che sono state sviluppate con risorse pubbliche; impedire alle grandi multinazionali di depredare i sistemi di assistenza sociale, realizzando enormi profitti sulla pandemia.

Ormai è evidente a tutte e tutti che la pandemia sta smascherando giorno per giorno la menzogna ideologica dell’autogoverno del mercato. Non possiamo lasciare le nostre vite in balia degli interessi di combriccole di affaristi. Mobilitarci, organizzarci e agire è più urgente che mai.

Per questo motivo, rinnoviamo l’invito a firmare a sostegno dell’ICE sul sito:

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