A Bagdad, intorno alla mezzanotte, il generale iraniano Qassem Soleimani è stato assassinato in un raid statunitense ordinato personalmente da Donald Trump contro un convoglio di auto delle Forze di mobilitazione popolare irachene (Pmu). Con lui sono stati uccisi il leader delle Pmu Abu Mahdi Al-Muhandis, altri quattro esponenti del movimento iracheno e un iraniano.
Soleimani era uno degli uomini chiave della politica estera iraniana. Il suo omicidio per mano statunitense ha alzato a un livello senza precedenti la tensione in tutto il Medio Oriente. Il rischio di una guerra generalizzata è drammaticamente concreto.
Condanniamo con forza l’atto terroristico perpetrato da Washington. Ora tutta l’area mediterranea si trova sull’orlo di un’esplosione di violenza dalle conseguenze imprevedibili per ampiezza e gravità, che non potrà non investire anche l’Italia.
La politica criminale dell’amministrazione Trump non cessa di attentare ai più elementari principi di civiltà e coesistenza pacifica a livello internazionale e rappresenta una minaccia diretta anche alla nostra sicurezza. Contro di essa, in difesa della pace, è necessario costruire la più ampia coalizione di forze e la più forte mobilitazione a livello internazionale.