Macron rafforza lo Stato di polizia in Francia: la reazione delle forze comuniste e di sinistra

In Francia non cessano gli attacchi del governo illegittimo, minoritario, europeista e ultraliberista di Macron contro i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, gli interessi delle classi popolari, il diritto al dissenso e la libertà di manifestazione. Proprio nei giorni scorsi, l’Assemblea Nazionale ha votato a maggioranza dei tre quarti a favore della proposta di legge “Sécurité Globale”, che tra l’altro impedisce di filmare o fotografare gli episodi di violenza poliziesca. Questo il commento del Polo di Rinascita Comunista in Francia (PRCF):

Mentre le immagini e i video della violenza della polizia si susseguono sugli schermi dei nostri telefoni, censurati invece dai media dei miliardari, il regime di Macron, correndo dietro alle organizzazioni di polizia di destra più estremiste, pretende di approfittare dello stato di emergenza sanitaria per aumentare considerevolmente la sua natura di Stato di polizia e autoritario. È nelle strade che la Nazione risponde a ciò, tutti insieme e allo stesso tempo, per le libertà democratiche, rifiutando la dittatura e il totalitarismo capitalista.

Illegittimo e minoritario, il regime di Macron non è altro che lo zelante esecutore delle direttive dettate dal grande capitale e dalla sua Unione Europea per schiacciare i diritti e i salari dei lavoratori. Con l’aggravarsi della crisi sistemica del capitalismo, aumenta la pressione per uno sfruttamento sempre maggiore. E l’unico argomento del regime Macron-UE-MEDEF per imporre questa politica ultraviolenta minoritaria nelle urne, dal 29 maggio 2005 al 23 aprile 2017, è la forza. Fratturare il paese, brutalizzare i quartieri popolari, i giovani, i sindacalisti e i gilet gialli!

La legge “Sécurité Globale” è solo un’altra bomba negli attacchi alle libertà democratiche. Il cui scopo non è solo quello di proibire, con l’articolo 24, di fotografare la repressione della polizia per garantire l’impunità non solo dei poliziotti violenti, ma soprattutto del regime capitalista che li comanda. No, l’obiettivo è anche quello di predisporre tutti i mezzi per registrare e identificare dimostranti e oppositori in tutte le forme di manifestazione, attraverso lo sfruttamento in diretta del riconoscimento facciale delle immagini prodotte dai droni e dalle telecamere portate da ogni agente di polizia. Si tratta anche di privatizzare la polizia, permettendo l’estensione dei poteri e l’armamento non solo della polizia municipale ma soprattutto delle società di sicurezza private.

La continua banalizzazione delle forze di repressione. Una corsa a capofitto verso la fascistizzazione così accelerata che porta alla reazione di istituzioni solitamente silenziose, dall’ONU alla Commissione consultiva nazionale per i diritti umani.

Dal canto suo il Parti de Gauche, fondato da Jean-Luc Mélenchon, così commenta un grave caso di violenza poliziesca contro la stampa, accaduto nei giorni scorsi a Parigi:

Mentre l’Assemblea nazionale votava a maggioranza dei tre quarti il testo del progetto di legge “Sécurité Globale” contro il parere di oltre 150 associazioni e ONG, contro l’Onu, contro i sindacati della stampa, contro il più elementare buon senso, costringendo il Primo Ministro, per salvare le apparenze, a impegnarsi a deferire la questione al Consiglio costituzionale, e mentre le manifestazioni contro questo disegno di legge e quella,  a Place de la République, per sostenere la cura dei rifugiati scacciati da un campo e lasciati senza assistenza, hanno dato vita a immagini di violenza poliziesca di incredibile ferocia, anche contro i giornalisti, scopriamo questa mattina con orrore, sui social network, il video dell’intervento degli agenti di polizia nel XVII arrondissement di Parigi contro Michel, produttore associato ai Black Gold Studios, sabato 21 novembre 2020.

L’intervento della polizia sarebbe stato giustificato dal fatto che Michel non indossava la mascherina per strada. La polizia si è introdotta con la forza nei locali dei Black Gold Studios e ha picchiato Michel per lunghi minuti.

Tornati alla stazione di polizia, dopo 48 ore di custodia della polizia, hanno accusato Michel di ribellione, violenza e tentativi di sottrarre loro le armi d’ordinanza.

Fortunatamente per Michel, le telecamere di sorveglianza degli studi e dei vicini hanno filmato l’intera scena e le immagini mostrano che il rapporto della polizia è falso da cima a fondo, tanto che la procura ha chiuso la denuncia degli agenti di polizia senza ulteriori azioni e li sta perseguendo per violenza da parte di una persona che detiene l’autorità pubblica e falso in atto pubblico.

Michel è stato nuovamente ricoverato in ospedale ieri sera, dopo essere svenuto.

Il Parti de Gauche esprime il suo sostegno più fraterno a Michel e alla sua famiglia e ai nove giovani che sono stati arrestati dalla polizia durante questa operazione illegittima.

Il Parti de Gauche denuncia con la massima fermezza le azioni di questi poliziotti che disonorano la loro uniforme e, commettendo tali atti, disonorano l’intero corpo di cui fanno parte.

Il Parti de Gauche chiede al Primo Ministro e al Ministro dell’Interno di adottare misure per ristabilire la legittima autorità della Polizia Nazionale punendo senza esitazioni gli autori di violenze gratuite. L’assenza troppo frequente di reazioni e di sanzioni esemplari dà ad alcuni un senso d’impunità, addirittura di incoraggiamento, e alle cittadine e ai cittadini un sentimento d’ingiustizia che pregiudica l’accettazione stessa dell’autorità.

Il Parti de Gauche, infine, chiede il ritiro totale del progetto di legge “Sécurité Globale”, che stabilisce una sorveglianza di massa della popolazione e promuove le condizioni per rendere invisibili gli abusi e le violenze della polizia, criminalizzando chi li denuncia, compresi i giornalisti.

Oltralpe, la brutalità terroristica degli apparati dello Stato contro i movimenti popolari e il dissenso è da anni in continuo aumento. Alle forze comuniste e di sinistra, ai sindacati, ai movimenti popolari, a tutte e tutti coloro che resistono, rinnoviamo la nostra vicinanza e solidarietà. Nel quadro dell’Unione Europea, ciò che succede in Francia è come se succedesse in casa nostra: subiamo un comune attacco contro i diritti e le libertà. Se vogliamo sconfiggerlo, dobbiamo rispondervi insieme!

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