Comunicazione della cellula universitaria di Fronte Popolare Torino
Da ormai quattro giorni, alcuni tra i principali collettivi dell’Università di Torino hanno deciso di procedere all’occupazione di una parte del palazzo del Rettorato di Via Verdi, segnatamente all’aula studio, la quale viene messa a disposizione di tutti gli studenti e le studentesse di Unito.
Si è deciso di procedere con l’occupazione a fronte delle mancate risposte relative alla grave crisi sanitaria che da mesi attanagliano l’Ateneo torinese, costringendo tutto il variegato mondo studentesco a vivere nella precarietà più totale da un punto di vista economico, culturale e sociale, come anche a fronte delle problematiche legate agli esami universitari (vedasi in questo caso il solo esempio del proctoring). I vertici dell’università hanno deliberatamente declinato ed ignorato ogni prospettiva di incontro con studentesse e studenti. Si è a più riprese cercato, invano, di intercettare il magnifico rettore Geuna per ottenere un confronto, o semplicemente delle delucidazioni, in merito agli sviluppi o alle prerogative che l’università intende prendere per tutelare gli studenti e le studentesse, e permettere loro di riprendere, non certo senza il rispetto delle norme sanitarie, una parvenza di ritorno alla normalità, con un graduale ma progressivo ritorno alle lezioni in presenza, laddove fosse possibile.
Noi studentesse e studenti chiediamo quindi, a fronte della chiusura e dell’interruzione di qualsiasi attività legata al mondo universitario, che la terza e quarta tassa vengano ridotte a tutti/e (se non abolite del tutto), che sia garantito un semestre bonus per non dover pagare economicamente il rallentamento delle nostre carriere accademiche. Fronte Popolare, con la sua cellula universitaria, continuerà a seguire gli sviluppi della mobilitazione.