Nella giornata di ieri, CGIL e UIL hanno proclamato 8 ore di sciopero generale per il 16 dicembre prossimo a “sostegno delle proposte sindacali su precarietà, pensioni, fisco, lavoro e per la modifica della legge di bilancio”.

Così si legge nel documento di proclamazione di sciopero, ed è già una buona notizia. Da Landini e Bombardieri la manovra è ritenuta insufficiente, soprattutto data la quantità importante di risorse a disposizione nel PNRR.
Difficile non considerare l’ipotesi che sia soprattutto una mossa tattica da parte dei vertici dei due confederali, nel tentativo di far sgonfiare le proteste di vari settori (metalmeccanici, ma anche scuola) e di recuperare un po’ di centralità nell’agenda Draghi. Vedremo se nei prossimi giorni lo sciopero verrà confermato o ritirato, naturalmente con la speranza che si abbia il coraggio di tirare dritto.
Comunque vada, però, per la prima volta dopo quasi un anno di governo, la mossa dei due sindacati finalmente incrina l’unità vergognosamente ecumenica delle parti sociali attorno all’emissario della Von der Leyen Mario Draghi – che ieri ha fatto finta di cadere dal pero.
E la scelta della mobilitazione arriva nella sua forma più alta, lo sciopero generale, che i vertici di CGIL e UIL sembravano ormai aver dimenticato. Finalmente, l’esecutivo inizia a trovare resistenze nel corpo sociale e tra i lavoratori. Insomma, si può fare!