Pericolo di una guerra catastrofica al confine tra Russia e Ucraina: lottiamo contro l’imperialismo e per la pace!

Mentre l’opinione pubblica in Europa e nel mondo è distratta dalle preoccupazioni legate alla pandemia da Covid-19 e alle sue conseguenze, e mentre in Italia si consuma il deplorevole teatrino dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, venti di guerra soffiano sul nostro continente. La tensione al confine tra Russia e Ucraina sale, le provocazioni si susseguono e il pericolo cresce.

Le principali responsabilità per il generarsi di una situazione di tale pericolosità sono note: espandendosi verso est, la NATO e l’Unione Europea sono giunte a minacciare da vicino la Russia, mentre nei paesi un tempo parte dell’Unione Sovietica linee di faglia politiche, ideologiche ed etniche vengono sfruttate per continuare quella politica espansiva irresponsabile.

Già all’indomani della fine dell’URSS, il tradimento da parte occidentale della promessa fatta all’allora presidente sovietico Gorbačëv di non espandere l’Alleanza Atlantica a est dei confini tedeschi creava le premesse per le minacce alla pace europea e mondiale che oggi vediamo materializzarsi.

Trent’anni dopo, lo scenario determinato dalla volontà dell’amministrazione Biden di restituire agli USA un pieno protagonismo nello scacchiere europeo, dalla sospensione dell’Unione Europea tra interessi comuni con Mosca e la necessità costante d’infiacchire la potenza russa, dal costante tentativo del governo Zelenskyy a Kiev di conciliare le pulsioni nazionaliste interne con il ruolo internazionale di camera di compensazione tra interessi in conflitto, ci portano oggi sull’orlo di un baratro.

Di fronte a tutto questo, è tempo che l’opinione pubblica riprenda la parola contro guerrafondai, affaristi e politicanti al loro servizio. Occorre puntare insieme, con una forte iniziativa internazionale di lotta, sui principi della coesistenza pacifica, della cooperazione tra i popoli, del disarmo, del dialogo diplomatico come unico mezzo di soluzione delle controversie internazionali. Occorre reclamare la fine della politica occidentale di sanzioni contro la Russia, che costituiscono un vero e proprio atto di aggressione, e aprire la via a una concezione nuova e più progredita dell’ordine internazionale e della sua difesa.

Tutto questo non ce lo si può attendere da chi oggi governa in Europa e negli Stati Uniti. Perché la ragione abbia il sopravvento sulla violenza, occorre che siano i popoli a parlare al di sopra delle frontiere, dando voce a quelle aspirazioni di umanità e ripudio della guerra che i settori dominanti della società non possono che umiliare e tradire.

Per questo motivo, Fronte Popolare impegna le sue forze nel lavoro per la ricostruzione di un forte movimento internazionale contro la guerra. Offriamo a tutte e tutti la nostra collaborazione a questo scopo: non si può stare a guardare mentre la comunità di destino delle nazioni e dei popoli viene messa in pericolo da interessi egoistici e ambizioni di primato che ad altro non ci avvicinano se non alla catastrofe.

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