Martesana Libera – Mobilitazione sul territorio, una petizione antifascista da 17mila firme, un’opportunità per riconnettere le lotte

A oggi le sedi di Altaforte in Italia sono tre: Bolzano, Piacenza e ora Cernusco sul Naviglio. Sempre a Cernusco hanno sede i magazzini e un negozio del marchio di abbigliamento Pivert, anch’esso legato a Casapound e in particolare a Francesco Polacchi, dirigente del movimento di estrema destra e titolare sia del marchio di abbigliamento che della casa editrice neofascista e trasferitosi da Roma a Cernusco da non molti anni.

Tre librerie, magazzini e negozi di Pivert e persino il trasferimento sul territorio meneghino di uno dei loro uomini di punta. Tutto fa pensare che Casapund abbia deciso, pianificato e stia mettendo in opera un investimento importante di forze militanti ed economiche volto allo “sbarco” nel Nord Italia e in particolare nel milanese, territorio nel quel fino ad oggi sono stati sempre deboli e poco radicati.

Quella che nei piani forse doveva essere un facile radicamento in un territorio ormai socialmente sfilacciato e con rapporti sociali sempre più votati all’individualismo (humus perfetto per l’attecchire dell’estrema destra), si sta però rivelando più difficile del previsto.

Dalle ceneri di un precedente coordinamento che si era battuto contro la costruzione della Tangenziale Esterna Milanese è infatti risorta Martesana Libera, forum di dibattito e organizzazione che mette insieme diverse realtà politiche del territorio della Martesana, accomunate dalle tre parole d’ordine di antifascismo, ambientalismo e anticapitalismo e delle quali la cellula Est Milano di Fronte Popolare è uno degli elementi rifondanti.

Il primo banco di prova di Martesana Libera è stato l’organizzazione di un presidio di protesta in concomitanza dell’inaugurazione della libreria di Casapound, che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone tra cui molti giovanissimi. L’attività non si è però fermata qui, a stretto giro infatti, al fine di smuovere l’opinione pubblica e mettere pressione ad una silente amministrazione comunale di centrosinistra che, a dispetto della Costituzione Repubblicana entro la quale ha l’obbligo di operare, non ha preso posizione contro l’apertura del covo nero, è stata redatta e pubblicata una petizione che si rivolge al Sindaco chiedendo la chiusura di Altaforte.

La petizione (per leggerla e sottoscriverla: http://chng.it/YyQhqdHTjG ) in poche settimane ha raggiunto lo straordinario risultato di oltre 17.000 firme, venendo ripresa e commentata anche da alcune testate nazionali.

Il risultato di tali iniziative è l’intensificarsi del lavoro di coordinamento tra le realtà anticapitaliste della Martesana che, nelle intenzioni dei promotori, oltre a proseguire con l’organizzazione di iniziative antifasciste volte alla chiusura del covo di Altaforte (organizzando prossimamente anche eventi in presenza dpcm permettendo), vorrebbero allargare il proprio campo di intervento in favore della difesa dell’ambiente (particolarmente colpito nella zona Nord ed Est di Milano e che subirà un ulteriore drammatico attacco con lo sviluppo del comparto logistico legato agli accordi per la costituzione della Nuova Via della Seta, con ricadute ambientali facilmente immaginabili), dei diritti sul lavoro e più in generale a tutte le tematiche che possano avere una ricaduta territoriale gravosa sulle persone e l’ecosistema.

Fronte Popolare continuerà a lavorare convintamente con le realtà che compongono il Coordinamento di Martesana Libera convinti che la necessaria unità della sinistra di classe inizi dai territori e dalle lotte concrete e comuni che su di essi possono e devono essere sviluppare.

Realtà costituenti Martesana Libera:

ANPI Cassina De Pecchi

Arci Area Carugate

CAS Inzago

Collettivo d’Azione Territoriale Cologno Monzese

CSA Baraonda Segrate

Fronte Popolare Martesana

Osservatorio democratico sulle nuove destre

PAP Cassina de’ Pecchi

PRC Inzago

Rete antifascista Cologno

PRC Cernusco sul Naviglio

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