Lombardia: Fronte Popolare per il NO al referendum “autonomista” della Lega, sostenuto dai partiti padronali

Comunicato del Direttivo della sezione milanese di Fronte Popolare

Fronte Popolare s’impegnerà nella campagna per il NO al referendum consultivo sulla cosiddetta autonomia indetto dalla Regione Lombardia per il 22 ottobre. Riteniamo sia nostro dovere, come comunisti, contrastare in modo aperto, chiaro ed argomentato il processo di disintegrazione dell’unità nazionale e della solidarietà tra le cittadine e i cittadini italiani apertosi ormai da decenni, di cui questa consultazione, a dispetto delle recondite finalità di spartizione del potere all’interno della Lega Nord, rappresenta un passaggio ideologicamente importante.

Lo schierarsi esplicitamente a favore del SI di molti partiti di potere, dal M5S a Forza Italia, oltre che di numerosi autorevoli sindaci del PD, esprime con chiarezza l’unità di fondo entro cui si muovono i partiti padronali, asserviti alle politiche dell’Unione Europea. Disgregare l’unità nazionale attraverso un accrescimento disarmonico e scriteriato delle autonomie locali, che aumenta le clientele e gli sperperi di denaro pubblico e fa venir meno l’eguaglianza tra le cittadine e i cittadini italiani nell’accesso a quei servizi che garantiscono la reale fruibilità dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, si accompagna perfettamente con la subordinazione sul piano politico ed economico ai diktat dell’UE: ci vengono tolti gli strumenti per agire uniti in difesa dei nostri interessi, in modo da garantire il potere di padroni, speculatori e burocrati sulle nostre vite.

Di fronte al consolidarsi del senso comune reazionario e fascistoide che disgrega l’unità nazionale, è necessario sviluppare una forte azione democratica e antifascista di contrasto, che esige prese di posizione chiare.  Per questo e per non cedere alla tendenza dominante alla smobilitazione della partecipazione sociale e politica che fa solo gli interessi dei potenti, respingiamo ogni suggestione astensionista come dannosa per la difesa degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori. Il fatto che la consultazione indetta per ottobre abbia carattere puramente consultivo non solo non ne diminuisce la pericolosità, ma ne sottolinea il portato insidiosamente ideologico: pensare di contenere un simile risultato mediante l’incentivazione della bassa affluenza è pura illusione.

Coerenti con la difesa del dettato della Costituzione Repubblicana nella stesura del 1948, che fonda la nostra lotta per l’abolizione delle successive riforme del Titolo V sulle autonomie (2001) e della costituzionalizzazione del principio del pareggio di bilancio (2012), con lo stesso spirito con cui abbiamo dato battaglia contro la riforma costituzionale Renzi-Boschi bocciata dal popolo italiano il 4 dicembre 2016, invitiamo a votare NO al referendum  “autonomista” del 22 ottobre e fin da ora ci impegniamo per la costituzione di comitati per il NO in tutta la Regione.

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