Salvini, servo sciocco e pericoloso di Trump, plaude con parole deliranti all’assassinio di Soleimani

“Donne e uomini liberi, alla faccia dei silenzi dei pavidi dell’Italia e dell’Unione Europea, devono ringraziare Trump e la democrazia americana per aver eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell’Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà”. Con queste parole deliranti, il ducetto della Lega Matteo Salvini plaude al raid terroristico ordinato da Trump a Bagdad, nel quale è stato ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani.

Le parole di Salvini confermano quello che già sapevamo: la Lega e il suo microscopico caporione non sono altro che agenti degli Stati Uniti in Italia. Traditori sistematici degli interessi del popolo italiano a beneficio di quelli delle concentrazioni finanziarie USA. Buffoni di corte della destra religiosa statunitense che, all’ombra di Trump e della Casa Bianca, interviene in Europa a sostegno delle molteplici incarnazioni del neofascismo con finanziamenti e ogni altro genere di supporto, con la benedizione del regime israeliano.

Condannare le esternazioni idiote, guerrafondaie e pericolose di Salvini è un dovere e un’urgenza. Occorre utilizzare ogni mezzo per portare al centro del dibattito pubblico italiano l’asservimento di Salvini, e insieme a lui di Giorgia Meloni, alle forze che a livello internazionale lavorano per l’instabilità, la guerra permanente, lo “scontro di civiltà” a beneficio del profitto dei grandi centri finanziari e nella logica della lotta per la supremazia tra le potenze imperialiste.

Attenzione, però: l’alternativa non può essere in alcun modo l’europeismo a guida PD, altrettanto asservito ad affaristi e signori della guerra ma su un diverso versante. L’alternativa dobbiamo e possiamo essere noi stessi. Per il bene di tutte e tutti noi, per difenderci dai pericoli di guerra e dalle avventure terroristiche e criminali promosse dagli USA e appoggiate dai loro burattini e lacchè dell’estrema destra, è urgente ricostruire una presenza indipendente delle lavoratrici e dei lavoratori nella politica nazionale e anche su scala europea, in stretta sinergia con tutte le forze che, in particolare all’interno dell’area atlantica, organizzano l’opposizione al sistema criminale che ci governa.

È questo l’obiettivo per cui lavoreremo con rinnovata intensità nei prossimi mesi.

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