La notizia della scomparsa di Gino Strada ci commuove e ci addolora profondamente. Malato di cuore, scompare a 73 anni uno dei volti più emblematici dell’antagonismo morale allo stato di cose presente che, non nostro paese, sopravvive ostinatamente e dà battaglia, tra mille difficoltà e anche a costo di difficili compromessi, nel deserto prodotto dall’estinzione dell’antagonismo politico.
A lungo, con la sua opera di medico di frontiera nei luoghi segnati dalle più drammatiche crisi umanitarie, con la sua voce ferma sempre pronta a levarsi contro il cinismo e la violenza sanguinaria delle avventure di guerra occidentali, ma anche contro la xenofobia e la ferocia che attraversano l’Italia, Strada ha saputo esprimere i sentimenti profondi di rivolta, la ricerca di un orientamento etico nuovo che attraversa i settori più avanzati della nostra società.
Da ultimo, possiamo ricordare l’impegno in prima linea suo e della sua Emergency nei giorni più dolorosi della pandemia da Covid-19, cui mai ha smesso di accompagnarsi la denuncia delle radici dello smantellamento della nostra sanità pubblica.
“Se uno di noi, uno qualsiasi di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame, è cosa che ci riguarda tutti. Ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di un uomo è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi”.
Con queste sue parole, che sentiamo integralmente, profondamente nostre, ci uniamo al cordoglio per la sua scomparsa e al dolore dei suoi cari e di Emergency. La sua battaglia di una vita contro la guerra, per la giustizia e la solidarietà, continua.