A quasi due mesi dal crollo del ponte Morandi di Genova, che ha portato alla morte di 43 persone, non ci dimentichiamo delle promesse fatte a caldo da esponenti del governo Conte.
Chi ha speculato guadagnando miliardi sulla pelle dei cittadini deve pagare.
Che non pensino di cavarsela togliendo semplicemente i lavori di ricostruzione ad Autostrade s.p.a., com’è ovvio che sia.
La sinistra di classe deve ritrovare la voce e moblitarsi unita perché venga invertito il disastroso processo di privatizzazione della rete autostradale italiana, denunciando fortemente il governo ove disattenda le promesse fatte all’indomani della tragedia.