25 APRILE 2020 – Mai cosi uniti!

Celebriamo la Liberazione con compagne e compagni di tutto il mondo!

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Il 25 Aprile è alle porte, ma quest’anno non potremo celebrarlo come di consueto, con la grande mobilitazione di piazza che ne esprime da sempre le profonde radici popolari.

Il distanziamento sociale imposto dalla crisi sanitaria, però, non c’impedirà di onorare la Liberazione. Lo dobbiamo al passato di lotta del nostro popolo, alla memoria di chi è caduto per abbattere il fascismo e liberarci dall’occupazione delle truppe naziste, a tutte e tutti coloro che hanno resistito alla repressione del dopoguerra, alle varie fasi della strategia della tensione, all’arbitrio padronale, all’oppressione e allo sfruttamento e che per questo hanno sacrificato tutto.

Ma c’è di più. Celebrare il 25 Aprile significa per noi rinnovare la consapevolezza del contenuto trasformatore dell’esistente dell’antifascismo autentico, che poneva e pone la questione dell’emancipazione umana e del superamento dello stato di cose presente.

L’antifascismo, la Resistenza sono stati in pieno un fatto di portata mondiale, espressione dell’irruzione delle classi lavoratrici organizzate nella battaglia politica e della loro tensione ad andare oltre il capitalismo.

Per questo motivo abbiamo deciso di celebrare il 25 Aprile condividendolo con le nostre compagne e i nostri compagni di tutto il mondo. Nei prossimi giorni pubblicheremo videomessaggi di solidarietà e fratellanza indirizzati al popolo italiano da chi come noi, in ogni continente, ha scelto di battersi per un avvenire socialista che sappia unire tutte le nazioni e tutti i popoli.

Concluderemo le celebrazioni il 25 Aprile con immagini, testimonianze e riflessioni su come concepiamo oggi il nostro impegno antifascista e su come esso, sulle orme delle partigiane e dei partigiani che ci liberarono 75 anni fa, è condizione indispensabile per progettare e costruire la società nuova che vogliamo.

Il coronavirus ha fatto da detonante a una crisi sociale che si preparava da tempo. L’uscita dalla quarantena minaccia di essere segnata da nuove forme di autoritarismo sociale, sotto il tallone del grande capitale e delle sue istituzioni politiche e finanziarie (a partire dall’Unione Europea). La fase di resistenza in cui ci troviamo da tempo, conoscerà un ulteriore salto qualitativo e avremo dunque bisogno di tutto il nostro spirito di classe, di tutto il nostro internazionalismo, di tutta la nostra consapevolezza, di tutta la nostra memoria.

Fisicamente distanti, ci apprestiamo così a vivere il nostro 25 Aprile con lo spirito di sempre: come qualcosa di vivo, assolutamente attuale. Come un’arma carica di futuro. E lo faremo insieme, più uniti che mai!

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