Con Cuba, sempre!

Nella giornata di ieri a Cuba, dimostrazioni di malcontento innescatesi in particolare per problemi di approvvigionamento energetico sono sfociate in episodi di violenza diffusa. Le rivendicazioni delle comunità sono state soffocate da slogan controrivoluzionari e appelli all’eversione dei poteri dello Stato. Immediato ed evidentemente orchestrato, il sostegno del governo di Washington ai “manifestanti” svela la posta in gioco: farla finita con l’esperimento d’indipendenza nazionale e costruzione socialista rappresentato sin dal 1959 dalla Rivoluzione Cubana.

La reazione del presidente Miguel Díaz-Canel, del governo rivoluzionario, del Partito Comunista di Cuba è stata ferma, saggia, giusta e misurata: ascoltare le legittime rimostranze della popolazione, distinguerle e separarle dai tentativi eversivi che tentano di strumentalizzarle, ancora una volta denunciare come alla radice delle difficoltà che affronta l’economia cubana vi sia il criminale blocco economico imposto dagli Stati Uniti e di recente condannato nuovamente dall’ONU con il voto della quasi totalità dei suoi membri, chiamare il popolo cubano a scendere in piazza in difesa del paese e della sua rivoluzione.

Noi ci schieriamo una volta di più con Cuba, con il suo Partito Comunista, con il progetto rivoluzionario che affonda saldamente le radici nella lezione e nell’esempio di Fidel Castro, del Che, di Camilo Cienfuegos, di Vilma Espín, di tutte e tutti coloro che per oltre sei decenni hanno permesso alla Isla di rappresentare un esempio di liberazione capace d’ispirare il mondo intero e tener testa alla più brutale potenza imperialista.

Oggi come sempre, Cuba è una seconda patria per tutte e tutti coloro che credono che spetti ai popoli scrivere la Storia.

Oggi come sempre, noi ci schieriamo con tutto il nostro cuore e tutta la nostra intelligenza con la Rivoluzione Cubana!

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