Le primarie democratiche negli Stati Uniti stanno attirando, in questi giorni, forti attenzioni da parte dell’opinione progressista a livello internazionale. Il principale fattore di novità è certamente il forte sostegno che sta ricevendo la candidatura del senatore Bernie Sanders, che si definisce un “socialista democratico” e, rispetto al 2016, può oggi contare su un movimento di sostegno più strutturato su scala nazionale. Malgrado la possibilità di una sua nomination risulti oggi sostanzialmente preclusa, quel movimento si segnala come un forte fattore di trasformazione degli equilibri politici interni alla principale potenza imperialista, all’interno del quale vanno crescendo soggettività organizzate che saranno certamente determinanti nel dare fisionomia alle lotte sociali dei prossimi anni.
Come noto, Fronte Popolare sviluppa da anni un’intensa rete di relazioni con la sinistra comunista e socialista negli USA. Nei prossimi mesi metteremo a disposizione dei nostri lettori una serie di approfondimenti per comprendere meglio quanto avviene sull’altra sponda dell’Atlantico e quali prospettive si aprano per la sinistra statunitense.
Iniziamo con una breve ma significativa intervista alla compagna Michela Martinazzi, dirigente dell’organizzazione comunista Freedom Road Socialist Organization (Organizzazione Socialista Cammino della Libertà), realizzata a cura della nostra redazione.
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[D] State partecipando attivamente alla campagna elettorale per le elezioni primarie? Che clima state riscontrando nel Paese?
[R] Come organizzazione, non stiamo partecipando attivamente alle elezioni presidenziali. Tuttavia, molti dei nostri membri sostengono Bernie Sanders e lo vedono come il candidato più progressista in corsa.
Il clima politico è piuttosto tetro, soprattutto tra la classe dirigente. Ci sono contraddizioni tra i repubblicani e i democratici, e naturalmente all’interno del Partito democratico. Le principali preoccupazioni della gente riguardano l’assistenza sanitaria e quale candidato possa riuscire a battere Trump.
[D] Che percezioni avete riguardo le elezioni primarie?
[R] Giunti a questo punto, è evidente come il Partito Democratico sia avviato a sostenere Biden, che è un centrista e manterrà volentieri lo status quo. Questo non solo è pericoloso, ma garantirà la rielezione di Trump, dato che Biden è un candidato ancora più debole di Hilary Clinton.
[D] Sanders ha sottolineato più volte come per la realizzazione del proprio programma sarà necessario un supporto e una mobilitazione popolare costante. Come e quanto è radicato il movimento a suo sostegno e che scenari ipotizzate in caso di eventuale vittoria e prevedibili resistenze da parte delle classi dominanti?
[R] Penso che la sua campagna non sia profondamente radicata nei diversi movimenti. Essa gode tuttavia di un sostegno di massa e popolare in diversi settori delle classi lavoratrici e delle comunità oppresse. Parla di questioni importanti che riguardano la classe operaia nel suo complesso ed è per questo molto attraente. I “liberal” temono che Sanders non sia eleggibile e quindi, nel corso delle votazioni, si sono orientati verso ad altri candidati.
Se anche Sanders dovesse aggiudicarsi i voti necessari per ottenere la nomination (cosa resa matematicamente molto difficile dopo il voto del Super Tuesday, N.d.R.) l’establishment altererebbe senza dubbio i risultati per nominare Biden. Questo porterà a una forte contraddizione, soprattutto alla Convention nazionale democratica di luglio. La campagna di Sanders ha attirato giovani e classe operaia stanchi dello status quo.
[D] Uno dei temi cruciali della campagna elettorale è il sistema sanitario. Puoi spiegarci brevemente le criticità più evidenti che riducono l’accessibilità a gran parte della popolazione?
[R] Il sistema sanitario americano è una farsa. La gente va in ospedale per qualche ora e si ritrova con migliaia di dollari di fatture mediche. Alcuni contratti di lavoro includono l’assicurazione medica, ma anche quelle non coprono completamente le spese. Se paghi di tasca tua per la tua assicurazione, puoi arrivare a pagare centinaia di dollari ogni mese e non avere ancora la copertura di importanti procedure mediche.
Le spese mediche sono così elevate che la gente sceglie di prendere un Uber piuttosto che un’ambulanza in caso di emergenza. Una visita medica può arrivare costare 40 dollari con l’assicurazione e 120 dollari senza.
Le persone sono malate e incapaci di ricevere cure, mentre chi ne trae profitto se la ride.
[D] Sanders ha puntato molto sulla proposta del Medicare for All. Quanta presa ha sulla popolazione statunitense?
[R] Credo che sia la ragione principale per cui la gente lo sostiene in tutte le fasce d’età. La mancanza di un adeguato accesso all’assistenza sanitaria riguarda tutti i lavoratori. I prestiti agli studenti sono orrendi e i millenials sono indebitati, ma è l’assistenza sanitaria l’emergenza prioritaria.
[D] In questi giorni sempre più Paesi si trovano ad affrontare l’emergenza del coronavirus. In Italia questo sta mettendo già a dura prova il sistema sanitario nazionale, a causa dei tagli e delle privatizzazioni subite negli ultimi anni. Come si sta affrontando negli Stati Uniti? Viene garantito l’accesso ai tamponi e alle necessarie cure mediche in caso di contagio?
[R] L’accesso ai test ad oggi non è garantito. Non crediamo che gli Stati Uniti siano ben equipaggiati per affrontare questa emergenza. Il presidente Trump ha tagliato il team di scienziati responsabili della gestione di tutte le pandemie mediche. Ha anche tagliato il budget del Center of Disease Control (CDC) all’inizio del suo mandato presidenziale, e quindi anche loro non sono attrezzati per fornire assistenza. A causa della mancanza di assistenza sanitaria e dei permessi retribuiti per malattia, molti lavoratori continueranno a lavorare anche se mostrano sintomi, il che è incredibilmente pericoloso. Mentre alcune aziende chiuderanno, molte non lo faranno perché sono più interessate ai loro profitti.
[D] Sanders si è definito come un “socialista democratico”. Come è cambiata negli ultimi anni la percezione del termine socialismo nella popolazione statunitense?
[R] Quando Sanders si è candidato nel 2016, ha iniziato a normalizzare il termine “socialismo”. Dopo che ha perso, molti si sono avvicinati ai DSA (Democratic Socialists of America), abbracciando il socialismo e l’idea che non sia un termine tabù. La maggior parte dei giovani negli Stati Uniti vede il socialismo con favore, il che è un enorme passo avanti. La generazione Z ha veramente abbracciato il socialismo e i sondaggi mostrano che il 51% dei giovani preferisce il socialismo al capitalismo.