In Grecia, violenta repressione del governo di destra contro le proteste per le nuove restrizioni al diritto di manifestare

Lo scorso 9 luglio ad Atene, una forte mobilitazione popolare convocata dalle forze della sinistra di classe ha risposto al voto parlamentare di approvazione di una nuova legge che comprime pesantemente il diritto di manifestare. La polizia ha attaccato violentemente il corteo, al termine del quale si sono contati numerosi feriti, contusi e arrestati. Tra questi, anche alcuni compagni della Nuova Corrente di Sinistra (NAR) e della Gioventù per la Liberazione Comunista (NKA).

Ovunque nell’Unione Europea, il canovaccio è lo stesso: dove non arriva il controllo sociale neocorporativo che soffoca alla radice il conflitto, si ricorre alla repressione. Il governo di destra di Mitsotakis è in questo un esempio evidente.

Alle compagne e ai compagni feriti, contusi e arrestati, alle organizzazioni della sinistra di classe greche e in particolare a NAR e NKA, esprimiamo la nostra solidarietà e la nostra vicinanza, nella consapevolezza che la lotta è comune, il nemico è lo stesso e avremo bisogno della massima fratellanza e unità per sconfiggerlo.

Riportiamo a seguire il comunicato della NAR.

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La legge approvata dal governo sottopone a restrizioni draconiane, abolendolo di fatto, il diritto di manifestare, permettendo solo manifestazioni consentite dalla polizia e dal governo! “Dimenticando” che il diritto di manifestare è un diritto democratico fondamentale e non può essere esercitato con il permesso del governo, contro la cui politica si manifesta solitamente. Se le disposizioni della proposta di legge fossero state valide, i grandi scioperi e le lotte anti-memorandum dei lavoratori e del popolo nel periodo 2010-2015 non sarebbero mai avvenute, l’assassinio di Alexis Grigoropoulos nel dicembre 2008 sarebbe passato sotto silenzio, le manifestazioni dei lavoratori per gli aumenti salariali, la disoccupazione o le questioni ambientali sarebbero state vietate. Anche la lotta quotidiana dei sindacati, delle associazioni studentesche, dei collettivi locali incontrerà grandi difficoltà.

La nuova legge reazionaria impone uno Stato di polizia e tratta la libera espressione come un fastidio, come un disturbo della vita socio-economica, cercando di fare in modo che essa non venga “eccessivamente disturbata”, con l’unico criterio della redditività del capitale. Essa trasferisce nel presente molte delle disposizioni del periodo della giunta militare in Grecia (1967-1973), ma esprime soprattutto il presente e il futuro del capitalismo totalitario del nostro tempo, dove il tallone di ferro di una democrazia solo formale cerca di schiacciare il diritto di ogni lavoratore e di ogni giovane al lavoro, all’istruzione, alla vita, alla libertà.

“La giunta militare non è finita nel ’73”, è uno slogan che si è tornato ad ascoltare, e infatti Atene ha avuto molto tempo per vivere giornate simili a quelle della giunta, con una brutale repressione poliziesca contro migliaia di manifestanti. Decine di migliaia di persone e di giovani che hanno manifestato attivamente e con decisione il 9 luglio, giorno del voto sulla legge, hanno detto al governo che il diritto di manifestare non è negoziabile e che la loro legge non sarà mai applicata.

Denunciamo il barbaro e immotivato attacco delle forze repressive della polizia, condotto sotto la responsabilità e il comando del governo di “Nuova Democrazia”, contro le grandi manifestazioni dei sindacati e delle organizzazioni di sinistra e comuniste. In questa operazione di violenta repressione, abbiamo assistito a una brutalità senza precedenti, poiché oltre all’uso di prodotti chimici, gas lacrimogeni e percosse, durante la manifestazione è stata effettuata un’incursione a sangue freddo da parte di un battaglione motorizzato di forze speciali della polizia. Decine di feriti sono stati portati negli ospedali, molti con costole rotte e altre ferite gravi, perché investiti dalle motociclette. Decine di arresti e detenzioni hanno avuto luogo, tra cui quelle di alcuni membri della NAR (Nuova Corrente Sinistra), della NKA (Gioventù per la Liberazione Comunista), di ANTARSYA e di altre organizzazioni di sinistra.

Il governo che attua questo livello di repressione, ha deliberatamente cercato di sperimentare come la legge sarà applicata. In realtà, però, hanno ottenuto il contrario: le forze in lotta della sinistra hanno manifestato in massa e combattivamente nelle strade di tutta la Grecia, affermando chiaramente che non rispetteranno la nuova dottrina dell’imposizione di “legge e ordine”.

 

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