Nel NO dell’ANPI all’invio di armi all’Ucraina e all’aumento della spesa militare vive l’Italia della Resistenza

La posizione ferma contro l’invio di armi all’Ucraina e l’aumento della spesa militare al 2% del PIL, ribadita in occasione del Congresso Nazionale dell’ANPI dal Presidente Gianfranco Pagliarulo, è un fatto di primaria importanza. L’Associazione dei partigiani riafferma così la propria funzione a difesa dei valori della Resistenza e dei principi costituzionali, costituendo un argine al militarismo e all’atlantismo dilaganti.

“La condanna dell’invasione è irrevocabile – ha affermato Pagliarulo – ma dobbiamo cercare di capire il contesto e le cause che hanno prodotto la situazione attuale”. Ancora: “L’invio di armi da parte di paesi non belligeranti a un paese belligerante, ancorché per difendersi giustamente da un’invasione, può essere interpretato dal paese invasore come un atto di co-belligeranza e comunque alza ulteriormente il livello della tensione internazionale. Ecco la ragione della nostra critica a una scelta che abbiamo giudicato pericolosa”.

Netta anche la posizione sull’aumento delle spese militari: “Il riarmo ci porta al disastro”.

Non stupisce, di fronte a tanta chiarezza, l’attacco forsennato contro l’ANPI da parte del coro della “stampa libera” arruolata nei ranghi della NATO. Ora che gli Stati Uniti stanno realizzando il loro libro dei sogni destabilizzando l’Europa, attaccando frontalmente la Russia, piazzando sui mercati il loro altrimenti invendibile gas di scisto, ottenendo la promessa dell’aumento dei finanziamenti all’Alleanza Atlantica da parte di diversi paesi europei e logorando concatenazioni d’interessi pericolose per loro nel blocco continentale eurasiatico, non si può certo permettere che nemmeno un granello di sabbia inceppi il meccanismo, soprattutto in un paese importante per gli equilibri dell’Unione Europea come l’Italia.

All’ANPI e a Gianfranco Pagliarulo vanno dunque la nostra solidarietà il nostro ringraziamento. Malgrado molti, e in primo luogo il Partito Democratico, facciano da tempo di tutto per soffocarla, l’Italia della Resistenza vive!

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